[06/11/2008] Energia

Irena, la prima Agenzia internazionale per l´energia rinnovabile è europea

LIVORNO. L´energia rinnovabile è in crescita in tutto il mondo: oltre 250 gigawatts di potenza installata (esclusi i grandi impianti idroelettrici) e gli investimenti nella clean energy hanno superato i 148 miliardi di dollari nel 2007, con un incremento del 60% sul 2006. L´energia rinnovabile rappresenta il modo più efficace dei governi (insieme al risparmio energetico) per ridurre le emissioni di gas serra e realizzare fonti energetiche nazionali. Sono ormai molte le organizzazioni internazionali, pubbliche e private, che si occupano della transizione dalle energie fossili a quelle puliti, ma ognuna di loro si rivolge troppo spesso ad un settore particolare: solare, eolico, biomasse e biocarburanti, idroelettrico, ecc.

Gli ideatori dell´International renewable energy agency (Irena), a partire dal governo tedesco e da quelli spagnolo e danese, pensano che occorra un´unica agenzia internazionale per indirizzare tutti gli sforzi ed i progetti per le rinnovabili a livello locale, nazionale ed internazionale, sia nei Paesi ricchi che in quelli in via di sviluppo. Irena ha l´ambizione di diventare il leader globale dell´energia pulita, offrendo consulenze e conoscenze tecniche, finanziarie e politiche ai governi di tutto il mondo.

Hermann Scheer, presidente del World council for renewable energy, spiega che «Irena punta a diventare la principale forza trainante per promuovere una rapida transizione verso un uso ampio e sostenibile delle energie rinnovabili in tutto il mondo. Esistono agenzie internazionali per le energie fossili e nucleare, ma non per le energie rinnovabili. Irena colma questa lacuna».

Scheer, un parlamentare socialdemocratico tedesco, ha spinto fin dal 2006 la Grosse koalition che governa la Germania a creare Irena, presentandola come un necessario bilanciamento dell´International atomic energy agency (Iaea) creata nel 1950. Il parlamento tedesco ha votato a grande maggioranza la proposta di realizzare Irena il 19 giugno 2008.

La nuova agenzia internazionale voluta dagli europei si inserisce in un panorama delle organizzazioni che si occupano di energie rinnovabili già affollato: International enerfgy agency (Iea), Banca mondiale, Renewable energy policy network for the XXI century, Renewable energy and energy and energy efficient partnership (Reeep) e diverse agenzie Onu, ma nonostante questo, la maggioranza dei finanziamenti pubblici continua ad andare alle industrie delle energie fossili che vengono considerati meno costose delle rinnovabili. Ma i finanziamenti alle centrali elettriche a carbone o ad impianti ad olio combustibile o nucleari, finiscono per favorire il global warming e per danneggiare l´ambiente localmente.

Secondo Bianca Jagger, presidente del World future council ed una delle organizzatrici di Irena, «Mentre le energie convenzionali godono di privilegi politici, compresi grandi quantità di denaro pubblico per le attività di ricerca e sviluppo, la protezione militare della catena di approvvigionamento, e 300 miliardi di dollari in sovvenzioni annuali a livello mondiale, le energie rinnovabili sono discriminate. Solo recentemente la Iea ha mostrato interesse per le fonti energetiche rinnovabili. Altri network non hanno alcun mandato per consigliare i governi su come accelerare l´introduzione di fonti energetiche rinnovabili».

Il 23 e 24 ottobre 51 Paesi si sono incontrati alla conferenza preparatoria finale di Madrid per approvare lo statuto di Irena che vedrà ufficialmente la luce al 26 gennaio 2009 a Bonn, in Germania, nella Founding conference.

Il governo di Berlino informa che «Considerando la vastità e l´urgenza dei compiti di Irena, molti Stati hanno convenuto che l´Agenzia inizi a istituire strutture di lavoro operative ed efficaci subito dopo la sua fondazione» e spiega che «l´agenzia dovrà facilitare l´accesso a tutte le informazioni compresi i dati affidabili sul potenziale delle fonti energetiche rinnovabili, le buone pratiche, efficaci meccanismi di finanziamento e sullo "stato dell´arte" delle competenze tecnologiche».

Secondo Binu Parthan, direttore del Reep «Un global focus come Irena sarebbe utile per lo sviluppo delle energie rinnovabili. Ma dubito che questa agenzia possa affrontare le sfide al trasferimento di tecnologie o di carenza fondi da sola. Un suggerimento per Irena è quello di creare per intero una nuova organizzazione, che serve come una sorta di ombrello, che riunisca i lavori delle altre istituzioni. Avere un´organizzazione che guardi solo all´energia rinnovabile non è un´offerta ottimale. Dobbiamo guardare anche alla domanda di efficienza energetica. Occorre inquadrare anche questo».

Comunque l´interesse verso Irena sembra forte: oltre a quasi tutti i Paesi europei (Italia compresa) hanno già partecipato alla fase preparatoria Australia, Argentina, Brasile, India, Indonesia ed Emirati Arabi Uniti.

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