[10/11/2008] Energia

Biodiesel: prorogato il termine per la commercializzazione

LIVORNO. Per mettere in commercio il biodiesel, quello che beneficia della riduzione dell’accise agevolata perché contribuisce ad abbattere le emissioni di CO2, c’è ancora tempo fino a giugno 2009: con decreto legge di questo mese il Governo dilata infatti i tempi.

“Misure per il rilancio del settore agroalimentare” è l’oggetto del decreto legge, l’articolo 2 è la disposizione che prevede la proroga. Dunque per i quantitativi del contingente del biodiesel del programma pluriennale assegnati agli operatori nel corso dell’anno 2008, “il termine per miscelare i medesimi con il gasolio ovvero per trasferirli ad impianti di miscelazione nazionali, ovvero, per il biodiesel destinato ad essere usato tal quale, per essere immessi in consumo, è prorogato al 30 giugno 2009”.

Il 12 ottobre sono entrate in vigore le nuove modalità di applicazione dell’accise agevolata ossia dell’imposta indiretta che grava sulla quantità di beni prodotti e comporta che le aliquote siano rapportate all’unità di misura del prodotto.

A tal fine, il biodiesel impiegato tal quale o miscelato viene sottoposto ad aliquota di accisa pari al 20% di quella applicata al gasolio utilizzato come carburante, nel limite di un contingente annuo di 250mila tonnellate, con priorità per le intese di filiera e i contratti quadro. E proprio in relazione a queste ultime il 16 ottobre 2008 l’Agenzia delle dogane ha pubblicato il bando per l’assegnazione delle 70mila tonnellate riservate per il 2008 (le altre 180mila sono state assegnate a settembre).

Utilizzabile da solo o miscelato con il gasolio, il biodiesel abbatte le emissioni di idrocarburi incombusti e di particolati, ma visti gli alti costi di produzione, non avrebbe modo di essere competitivo con i combustibili fossili classici. Ecco perché a tale fine, negli ultimi anni la maggior parte dei Paesi Ue ha adottato delle politiche di esenzione fiscale, o di riduzione delle accise.

In Italia le disposizioni di agevolazioni erano già previste dalla legge finanziaria del 2007. Oltre a provvedere ad allineare la legislazione italiana sui biocarburanti alla direttiva 2003/30/Ce sull’immissione obbligatoria di biocarburanti al consumo, ha stabilito che nell’ambito di un programma pluriennale con decorrenza dal 1° gennaio 2007 al 31 dicembre 2010 – e come abbiamo già sottolineato, nel limite di un contingente annuo di 250mila tonnellate - al biodiesel destinato all’autotrazione sia applicata una aliquota di accisa ridotta.

Il tutto, tramite l’inserimento di un nuovo articolo (il 22-bis, intitolato “Disposizioni particolari in materia di biodiesel ed alcuni prodotti derivati dalla biomassa”) all’interno del “Testo unico delle disposizioni legislative concernenti le imposte sulla produzione e sui consumi e relative sanzioni penali e amministrative” (Dlgs 504/1995).

Il budget stimato dell’operazione è di 384 milioni di euro, nell’arco del quadriennio. Quindi il legislatore italiano incaricava il Ministero delle finanze di emanare - entro il 30 giugno del 2007 - un regolamento che determinasse i requisiti degli operatori e dei rispettivi impianti di produzione, nazionali e comunitari, le caratteristiche fiscali del prodotto con i relativi metodi di prova, le percentuali di miscelazione consentite, i criteri per l’assegnazione dei quantitativi agevolati agli operatori su base pluriennale - con priorità al prodotto proveniente da intese di filiera o da contratti quadro, le modalità per la contabilizzazione e la fruizione del beneficio fiscale, nonché le forme di garanzia che i soggetti devono fornire.

Ecco che il regolamento concernente le modalità di applicazione dell’accisa agevolata sul prodotto denominato biodiesel è stato emanato, ma in ritardo, nel settembre 2008. La partecipazione al programma è aperta a tutti soggetti titolari di impianti, operanti in regime di deposito fiscale, ubicati nel territorio nazionale ovvero negli altri Paesi Ue, che producono biodiesel rispondente alle caratteristiche previste per legge.

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