[12/11/2008] Urbanistica

Martini apre la Biennale del paesaggio e guarda all´Europa del 2010

FIRENZE. E´ stato il presidente della Regione Toscana Claudio Martini ad aprire la prima Biennale toscana del paesaggio, che si svolge a Firenze nell´ambito di Dire & Fare, sottolineando che «in virtù di una corretta interpretazione della Convenzione europea del paesaggio, la pianificazione paesaggistica deve essere il risultato di una condivisione di tutti i soggetti, una filiera nella quale ogni livello apporta il suo contributo nella maniera più appropriata rispetto alla scala considerata».

«E´ proprio la nostra Costituzione – ha continua il presidente auspicando quindi l´apertura di una fase II dell´applicazione del nuovo Codice del paesaggio - a stabilire che la Repubblica, costituita da Comuni, Province, città metropolitane, Regioni e Stato, tutela il paesaggio e il patrimonio storico artistico della nazione. Non è dunque compito di un solo soggetto lavorare per assicurare una qualità totale dei paesaggi sul territorio. Piuttosto l´operazione richiede azioni complesse di condivisione e di coinvolgimento di tutti i soggetti interessati».

Firenze, che ha visto già nel 2000 la firma del documento europeo, è la sede del sistema di cooperazione avviato dalle reti che rappresentano enti territoriali (Recep-Enelc), università (Uniscape) e ong (Civilscape) dedicato all’applicazione della Convenzione stessa.

«Questo sistema - continua Martini - potrà essere integrato a breve dall´istituzione di un Centro internazionale paneuropeo sul paesaggio presso la villa Medicea di Careggi che già ospita le reti».

Nel 2010, quando cadrà il decennale della firma di questo trattato internazionale, in collaborazione con le istituzioni nazionali e europee competenti, Martini ha proposto di celebrare “Firenze +10”: «una nuova grande occasione per le regioni d´Europa per confrontarsi, discutere e scambiarsi contributi anche alla luce delle nuove problematiche emerse, penso all´esplosione della questione climatica ed allo spettro della recessione e della crisi economica, che fanno del paesaggio lo snodo cruciale per affrontare quei temi».

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