[14/11/2008] Comunicati

Greenpeace sbarca in Africa

LIIVORNO. Greenpeace è nata come un´organizzazione internazionale, ma fino ad ora c´era un vistoso buco nella sua diffusione nel mondo: l´Africa. L´associazione ambientalista ha colmato la lacuna inaugurando ieri il suo primo ufficio in Africa, a Johannesburg, e annunciando un impegno a lungo termine per costruire una forte presenza nel continente dedicata alla lotta contro i problemi ambientali più urgenti che minacciano il continente: cambi climatici, deforestazione e pesca illegale.

Il secondo ufficio verrà inaugurato il 24 novembre a Kinshasa nella Repubblica democratica del Congo e un terzo a Dakar in Senegal all´inizio del prossimo anno.

Il nuovo direttore esecutivo di Greenpeace Africa, Amadou Kanoute, spiega che «Mentre le minacce ambientali che incombono sugli africani sono critiche e urgenti, l´Africa è nella posizione di poter scavalcare lo sviluppo che inquina e diventare leader nel contribuire a scongiurare le conseguenze catastrofiche dei cambiamenti climatici e proteggere l´ambiente. Greenpeace è qui per dare un contributo affinché ciò avvenga».

Greenpeace sottolinea in un comunicato che «Mentre l´Africa contribuisce molto poco al riscaldamento globale, il continente sarà uno dei primi a subirne le più dure conseguenze. Più di 180 milioni di persone nell´Africa Sub-Sahariana potrebbero morire a causa dei cambiamenti climatici entro la fine del secolo.
Imprevedibili flussi di piogge, minori raccolti e la diminuzione delle risorse stanno già causando migrazioni di massa, aumento delle tensioni e conflitti. La distruzione delle foreste tropicali è responsabile del 20%delle emissioni globali di gas serra».

Per questo, secondo Gerd Leipold, direttore esecutivo di Greenpeace International, «Affrontare i problemi ambientali in Africa è indispensabile per poter assicurare un futuro ai bambini africani e al mondo nella sua globalità. Sfruttando il suo potenziale energetico rinnovabile e proteggendo le foreste tropicali, l´Africa può guidarci nel cammino verso un concreto sviluppo ambientale».

Tre le principali questioni di cui si occuperà Greenpeace Africa:

Cambiamenti climatici: il Sud Africa, (quattordicesimo maggiore emettitore di carbonio al mondo), deve ridurre le proprie emissioni di gas serra. Tutta l´Africa potrebbe contare su abbondanti fonti di energia rinnovabile. Una rivoluzione energetica che potrebbe non solo contribuire a ridurre i cambi climatici, ma porterebbe energia elettrica e sviluppo nelle zone rurali, fornirebbe posti di lavoro e crescita economica.

Difesa delle foreste pluviali: la lobby industriale del disboscamento minaccia la foresta pluviale Basin in Congo e 40 milioni di persone che da essa dipendono per sopravvivere. Al ritmo attuale in 40 anni si perderà il 40% della foresta carbonifera più grande al mondo. Greenpeace chiede l´adozione di un meccanismo di finanziamento internazionale che renda la foresta pluviale Basin in Congo e altre come lei, economicamente più vantaggiose da intatte piuttosto che come legname.

Difesa degli oceani: lungo la costa dell´Africa Occidentale la vita marina è stata allontanata dai pescherecci stranieri devastando gli ecosistemi locali e privandoli del loro nutrimento; causando un aumento della povertà e dell´incertezza alimentare. La pesca illegale, non registrata e senza regole deve finire. Greenpeace si impegna a favore di una pesca sostenibile e di una lavorazione del pescato regolata e finanziata dagli africani, lo stesso vale per l´aumento del monitoraggio e dei controlli. L´area necessita di una rete di riserve marine.

Torna all'archivio