[17/11/2008] Consumo

Greenpeace "regala" cinque tonnellate di teste di tonno rosso al ministro francese della pesca

LIVORNO. Oggi si apre a Marrakesh l´assemblea annuale della Commissione internazionale per la conservazione dei tunnidi dell´Atlantico (Iccat) e Greenpeace ne ha combinata una delle sue: quindici attivisti hanno scaricato stamattina alle 9,30 cinque tonnellate di teste di tonno rosso davanti al ministero dell´agricoltura e della pesca francese per denunciare l´irresponsabilità della Francia e del ministro Barnier «che rifiuta di sostenere la sola misura che permetterebbe di salvare una risorsa millenaria per i popoli mediterranei: la chiusura della pesca. Se non vengono prese misure drastiche questa settimana, i Paesi membri dell´Iccat saranno responsabili della scomparsa di uno delle più importanti e redditizie pesche della nostra epoca – ha detto François Chartier, responsabile della campagna oceano di Greenpeace France – La Francia, uno dei principali Paesi pescherecci, si ostina in una posizione irresponsabile che potrebbe riassumersi con "tutto meno la chiusura". E´ tempo per il signor Barnier di assumersi le sue responsabilità e di pronunciarsi per la sola decisione che permette di evitare l´affossamento degli stock di tonno rosso».

La Francia svolge un ruolo determinante a Marrakesh visto che è presidente di turno dell´Ue e che di fatto rappresenterà molti dei 45 Paesi membri dell´Iccat, l´organismo che nel 2006, dopo anni di sfruttamento illimitato, ha messo un tetto limite alle catture di tonno rosso di 29.500 tonnellate, comunque molte più delle 15.000 chieste dal suo comitato scientifico. Un limite bellamente ignorato, visto che nel 2007 ne sarebbero state pescate 61.000 tonnellate, la metà delle quali pescate illegalmente, tanto che esperti indipendenti incaricati dall´Iccat di una valutazione a settembre hanno definito le politiche per il tonno rosso «una parodia di gestione in materia di pesca».

François Provost, responsabile oceani di Greenpeace International, che partecipa alla riunione Iccat di Marrakesh, sottolinea che «Non abbiamo più tempo se vogliamo ancora tonno nel Mediterraneo. L´Iccat inganna su tutta la linea. I suoi cosiddetti "piani di salvataggio" sono uno straccio. La pesca è completamente fuori controllo e le zone di riproduzione sono invase ogni anno mentre dovrebbero essere protette». Greenpeace chiede ai Paesi dell´Iccat di pronunciarsi immediatamente per il fermo immediato della pesca al tonno rosso e perché non ricominci prima che vengano istituite riserve marine per proteggere le zone di riproduzione e che la capacità di pesca venga ridotta ad un livello sostenibile in base ad un nuovo Piano di gestione basato sulle raccomandazioni del mondo scientifico.

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