[18/11/2008] Energia

L´olio di palma distrugge il parco del Lago Sentarum

LIVORNO. Salva le Foreste, l´osservatorio indipendente sulle foreste primarie, che fa parte fa parte della rete internazionale Taiga rescue network e di Forest now in the fight aganist climate change, rilancia l´allarme di Greenpeace International sui veri risultati della tavola rotonda per l´olio di palma sostenibile (Rspo): «Inizia male il meeting della discussa certificazione dell´olio di palma, il Rspo. Mentre a Bali iniziano i lavori del Rspo , Greenpeace accusa uno dei suoi promotori di spicco, il gruppo Sinar Mas, di minacciare la biodiversità del parco nazionale del Lago Sentarum, nel Kalimantan occidentale (Borneo).

Per espandere le proprie piantagioni, il re dell´olio di palma indonesiano starebbe abbattendo illegalmente foreste nell´area circostante al parco, che dovrebbero invece essere sottoposte a regime speciale».

Il parco nazionale del Lago Sentarum si estende su 132.000 ettari ed ospita la più estesa foresta palustre del Sudest asiatico, nel bacino del fiume Kapuas, nel Kalimantan occidentale. Ospita specie minacciate come l´orango e il leopardo nebuloso. Proprio qui nel 2008 si è registrata la più estesa estensione di nuove piantagioni di palme da olio dell´Indonesia.

Ad agosto 2008, il ministero delle foreste indonesiano aveva ordinato la revoca di 12 permessi al gruppo Sinar Mas nell´area del parco del Lago Sentarum, ma le operazioni di deforestazione continuano tranquillamente ed il danno è gravissimo: «Si tratta di importanti foreste umide torbiere, la cui distruzione, oltre a rappresentare una minaccia per la ricca biodiversità della zona, comporta il rilascio in atmosfera di ingenti quantità di carbonio - spiega "Salva le Foreste" - Tra i clienti del gruppo Sinar Mas figurano imprese come o Nestlé, Unilever, Procter & Gamble, Henkel, Pizza Hut, McDonalds, Burger King, Danone, Aarhus Karlshamn e Cargill».

Greenpeace Asia accusa il gruppo Sinar Mas di essere responsabile della progressiva deforestazione nelle foreste umide di Sumatra, Borneo e Nuova Guinea (la parte occidentale occupata dall´Indonesia chiamata Irian Yaia) e chiede agli acquirenti di olio di palma di cancellare tutti i contratti con il gruppo e invita il goverrno indonesiano ad applicare una moratoria immediata sulla riconversione delle foreste in piantagioni di palme da olio, sul disboscamento industriale e sulle altre attività che comportano la deforestazione.

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