[18/11/2008] Consumo

Clorato: un altro fitosanitario escluso dal commercio

LIVORNO. Il clorato non può essere utilizzato come principio attivo nei prodotti fitosanitari perché nocivo per l’uomo e l’ambiente: gli Stati membri non possono né concedere, né rinnovare le autorizzazioni all’immissione sul mercato dei prodotti fitosanitari contenenti tale sostanza a partire da oggi (data di pubblicazione della decisione Ue) e quelle già concesse devono essere revocate entro il 10 maggio 2009.
La Commissione europea con decisione del 10 novembre 2008 (oggi pubblicata in Gazzetta ufficiale europea) non ha inserito il clorato nell’apposito elenco delle sostanze attive contenute nella direttiva europea relativa all’immissione in commercio dei prodotti fitosanitari.

La produzione agricola riveste grande importanza per la Comunità ma il rendimento della produzione è costantemente compromesso dagli organismi nocivi. I fitosanitari - ossia antiparassitari chimici per le piante utilizzati soprattutto in agricoltura - possono essere utilizzati per tale scopo: possono essere usati per proteggere i vegetali o i prodotti vegetali da tutti gli organismi nocivi o a prevenirne gli effetti. E non solo perché i fitosanitari possono anche favorire o regolare i processi vitali dei vegetali, possono servire per conservare i prodotti vegetali; per eliminare le piante indesiderate e per eliminare parti di vegetali, frenare o evitare un loro indesiderato accrescimento. Hanno quindi una multifunzionalità, ma possono comportare effetti nocivi sull’ambiente e sulla salute umana. Possono permanere come residuo nell’alimento trattato, negli animali nutriti con questi alimenti, o addirittura nel miele prodotto da api esposte a queste sostanze. Possono cadere sul terreno e arrivare fino alle falde acquifere.

Quindi, proprio perché sostanza potenzialmente pericolosa, gli effetti del clorato sulla salute umana e sull’ambiente sono stati valutati prima dalla Francia (paese relatore) e poi dalla Commissione nell’ambito del comitato permanente per la catena alimentare e la salute degli animali.

Esaminando tale sostanza attiva, il comitato ha concluso - sulla scorta delle osservazioni ricevute dagli Stati membri - che esistono indizi chiari per ritenere che la sostanza possa avere effetti nocivi sulla salute umana e in particolare se si considera l’esposizione inaccettabile degli operatori.

Visto il livello di esposizione ammissibile per gli operatori (Aoel) proposto a titolo provvisorio. Inoltre i dati sono risultati insufficienti ai fini della fissazione dell’Aoel definitivo e della valutazione della “lisciviazione di un metabolita” della sostanza nelle acque sotterranee.

E nonostante le ulteriori osservazioni e gli argomenti espressi dalla società richiedente l’autorizzazione alla commercializzazione le valutazioni effettuate sulla base delle informazioni fornite non hanno dimostrato che, nelle condizioni di utilizzo proposte, i prodotti fitosanitari contenenti clorato non siano dannosi per l’uomo e l’ambiente.

Torna all'archivio