[20/11/2008] Trasporti

Toscana, passeggeri di bus in aumento ma il servizio va incentivato

LIVORNO. I toscani nel 2008 hanno scelto di viaggiare in autobus per spostarsi in città e infatti sono 80.000 in più rispetto all’anno precedente. Questo il dato di crescita infatti dei passeggeri delle linee di trasporto pubblico locale su gomma, secondo quanto dichiarato oggi da Alfredo De Girolamo, presidente Cispel AsstraToscana. L’associazione che riunisce le aziende pubbliche di trasporto assieme ad Anav Toscana (che riunisce le aziende private) e Legambiente Toscana hanno chiesto per questo motivo maggiori risorse e una vera strategia di rilancio della mobilità collettiva per rispondere ai bisogni crescenti dei pendolari.

“Chiediamo un impegno alla Regione Toscana e al Governo per rispondere al bisogno crescente di mobilità collettiva, per incentivare non solo il trasporto ferroviario dei passeggeri ma anche quello degli autobus” questa infatti in sintesi la richiesta emersa dalla conferenza stampa che le tre associazioni hanno organizzato stamani a Firenze, nell’ambito di “Pendolaria”, la campagna nazionale di Legambiente tesa a sostenere le richieste di quei milioni di persone in Italia che ogni giorno scelgono di utilizzare il mezzo pubblico, al posto del mezzo privato, per raggiungere il posto di lavoro. Sono 31 le aziende che operano in Toscana e trasportano 205 milioni di passeggeri, con una media di circa 600mila viaggiatori al giorno, che sono cresciuti sensibilmente nell’ultimo anno.

“A fronte di questa crescita del 13% degli utenti dei mezzi pubblici - ha affermato Alfredo De Girolamo, presidente Cispel Asstra Toscana (aziende pubbliche) illustrando i dati –, c´è però un sistema di trasporti pubblici, già di per sé in crisi da anni e con grandi carenze infrastrutturali, che purtroppo non è in grado di assorbire l´impatto a meno di interventi urgenti, forti e strutturali”. Legambiente, impegnata in questi giorni con Pendolaria in iniziative per il trasporto su ferro, ha deciso di porre anche il problema dei pendolari su gomma, un fenomeno anch´esso molto consistente in Toscana.

“Le rotaie infatti non coprono tutta la regione.- ha dichiarato Piero Baronti, presidente di Legambiente Toscana- Ci sono aree, come il Chianti, l´Alta Val di Cecina, il territorio non costiero della provincia di Grosseto o le zone montane, in cui le ferrovie non arrivano e molte altre in cui anche se un ramo della rete arriva, non è in grado da solo di raccogliere passeggeri capillarmente come il bus”.

L´utilizzo degli autobus di linea è quindi una pratica da incentivare, secondo l’associazione ambientalista, come mezzo di interscambio con il treno, per fare in modo che il trasporto pubblico divenga davvero un sistema intermodale. “Per sostenere questa pratica – ha sottolineato Baronti - è necessario investire risorse per aumentare e migliorare il parco mezzi”.

Il problema degli investimenti è stato infatti al centro dell’iniziativa di stamani a Firenze, partendo dal fatto che i ricavi dai biglietti e dagli abbonamenti venduti coprono solo circa il 30% dei costi di gestione e che sarebbe necessario investire per un ricambio dei mezzi, per cui l’età media stimata è di oltre 9 anni e la percentuale di autobus più ecologici (elettrici, ibridi, a metano) copre appena il 15% di quelli circolanti.

“In questa situazione - ha affermato con rammarico Franco Lazzi, presidente di Anav Toscana - le imprese che esercitano il trasporto pubblico locale su gomma non sono neanche in grado di affrontare oggi il problema degli investimenti necessari per dotarsi di nuovi autobus più ecologici e per offrire maggiori servizi in presenza di un aumento dei passeggeri”.

Per Cispel Asstra Toscana e Anav Toscana la conferenza stampa è servita a fare il punto anche su alcune criticità che si verificano nel finanziamento al settore: “Alcune importanti voci di costo, gasolio in primis, hanno subito negli ultimi anni aumenti straordinari, ben aldilà dell’inflazione programmata, e ciò non ha più consentito alle aziende di raggiungere l’equilibrio economico. – ha aggiunto De Girolamo - La Legge Finanziaria del 2008 aveva introdotto meccanismi di revisione dell’accisa della benzina a favore delle Regioni, il contributo per la Toscana per l’anno 2008 è pari a circa 40 milioni di euro, e consentirebbe di sanare, almeno in parte, questa difficile situazione delle imprese, ma anche di investire nel settore con nuovi mezzi più moderni e meno inquinanti. Alla Regione Toscana chiediamo un impegno sul trasporto pubblico su gomma, che deve essere considerato non contrapposto al ferro, ma rivalutato nell’ottica di una strategia della mobilità che integri i due strumenti”.

Come diciamo da tempo, però, quando si tracciano i bilanci delle aziende di trasporto pubblico sarebbe importante considerare quale sia il beneficio dello stesso sulla salute della gente. Incrociando il bilancio aziendale della società con quello della sanità (quanti incidenti in meno diminuendo il traffico auto e quindi quanti morti o feriti in meno, quante malattie respiratorie evitate ecc) – anche se è ovvio che il servizio deve essere all’altezza delle aspettative – sarebbe possibile ipotizzare persino il servizio gratuito.

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