[20/11/2008] Parchi

L´eterno conflitto uomo-animali

AREZZO. Il caso dei lupi in Mugello di cui abbiamo dato notizia, l’abbondanza degli ungulati in tutta la regione (il nemico pubblico numero è divenuto il cinghiale, sia per i numerosi danni che arreca all’agricoltura, sia per i rischi potenziali verso la sicurezza dei cittadini), la presenza massiccia di nutrie lungo i corsi d’acqua (spesso danneggiano alcune opere idrauliche come gli argini), fino ad arrivare agli storni che creano criticità (anche dal punto di vista igienico) in molte città.

Sono tutti esempi di “conflitti” tra fauna selvatica e attività antropiche, la cui origine si perde nel tempo, dato che l’uomo ha da sempre allontanato le specie animali ritenute dannose e combattuto apertamente quelle specie che entrano in competizione diretta con lui per l’utilizzo delle risorse.

Ovviamente in questo contesto, un esempio emblematico di conflitto è quello tra l’uomo e i predatori, perché questi cercano in ogni modo di cibarsi degli animali domestici di allevamento che l’uomo “cresce” per il proprio sostentamento. Questo tema, di estrema attualità nell’ambito della gestione della fauna selvatica, è anche oggetto di opinioni diverse e spesso conflittuali, a seconda degli approcci che l’uomo ha nei confronti della fauna.

Anche per questo motivo è particolarmente interessante la conferenza in programma questa sera ad Arezzo (a partire dalle ore 17) presso la mostra permanente della fauna selvatica della provincia, tenuta da Carlo Lovari, del Corpo di polizia provinciale, coordinatore delle attività di controllo venatorio, di protezione della fauna e salvaguardia del territorio. Il seminario “Fauna Selvatica e attività antropiche: casi problematici in provincia di Arezzo”, analizzando il quadro evolutivo in cui negli scorsi decenni sono stati modificati radicalmente gli aspetti faunistico-ambientali ed il contesto socio-economico delle popolazioni, mette in evidenza come un po’ tutte le specie adattandosi e modificando il loro comportamento alimentare, sociale e biologico, finiscono spesso in conflitto con l’uomo.

Durante la conferenza inoltre verrà esaminato il quadro dei danni reali provocati alle attività antropiche, il contesto normativo che definisce le modalità di gestione delle specie interessate e gli strumenti di pianificazione adottati dalla provincia di Arezzo.

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