[21/11/2008] Comunicati

La sostenibilità in un numero

LIVORNO. Il Corso di Laurea in Sviluppo e Gestione Sostenibile del Territorio della Facoltà di Economia dell´Università di Pisa, assieme a Leonardo-IRTA, Fondazione Toscana Sostenibile, Regione Toscana, Provincia e Comune di Pisa organizza per i giorni 27 e 28 novembre 2008 un seminario, aperto alla cittadinanza, sul tema della contabilità ambientale. “La sostenibilità in un numero” è il titolo del seminario che ha l´obiettivo di introdurre al tema degli indicatori compositi, comprenderne i punti di forza e di debolezza, i passaggi per la loro costruzione e di presentare alcuni esempi di praticabilità. Il seminario sarà tenuto da ricercatori del Centro comune di ricerca della Commissione europea di Ispra, parte di un gruppo di lavoro che da anni è un riferimento internazionale sul tema; sarà organizzato in due giorni e avrà tra i relatori esponenti delle istituzioni e ricercatori per approfondire il tema dell’uso di indicatori per contabilizzare gli interventi tesi allo sviluppo sostenibile.

Da anni si parla infatti di sostenibilità dello sviluppo e la discussione sul significato di questo concetto ha raggiunto un elevato livello di approfondimento, ma una delle principali questioni , ancora non risolta, riguarda il modo con cui misurare questa sostenibilità.

Molte sono state le proposte di quali indicatori usare, quali unità di misura scegliere, come monitorare gli interventi messi in atto e come effettuare i necessari bilanci. Ma ancora non è stata individuata una modalità validata, omogenea e riconosciuta, così da rendere queste misure confrontabili tra di loro.

Un altro punto non ancora risolto riguarda inoltre la modalità attraverso la quale un elevato insieme di indicatori vengono poi raggruppati per rendere in maniera sintetica la molteplicità delle informazioni raccolte, in modo da facilitarne l’utilizzo da parte di chi deve optare scelte di governo e di renderne agevole la divulgazione e la comprensione.

Molti i tentativi effettuati con questo obiettivo: dall´Indice di sviluppo umano sostenibile (Shdi, Wuppertal Institute), all´Impronta ecologica (Ecological Footprint, Mathis Wackernagel e William E.Rees), all’Indice di sostenibilità ambientale (Environmental Sustainability Index, Yale and ColumbiaUniversity), all’Indice di performance ambientale (Environmental Performance Index, Yale andColumbia University) sino al Cruscotto della sostenibilità (Dashboard of Sustainability, ConsultativeGroup of Sustainable Development Indices) .Molti anche i tentativi nostrani come Ecosistema Urbano di Legambiente. Tutti esempi di indicatori compositi, cioè indici costruiti aggregando un insieme di indicatori che non hanno un´unità di misura significativa comune e non presentano un modo ovvio per essere ponderati. Gli indicatori compositi, oltre che per misurare la sostenibilità, sono usati per effettuare delle valutazioni relative ad aspetti sociali, economici, della conoscenza, ingegneristici ecc.

Quello che ancora manca è quindi un modello di contabilità univoco, tale da poter paragonare tra di loro i dati e le informazioni raccolte. I tentativi fatti negli scorsi anni di portare a sintesi un sistema, come le diverse proposte di legge approdate in parlamento nelle scorse legislature (l’ultima delle quali di iniziativa governativa avviata dal sottosegretario al ministero dell’Economia, Paolo Cento) sono, poi, purtroppo naufragate. E al momento non si vede all’orizzonte nessun nuovo progetto in tal senso. L’auspicio è che iniziative come queste possano rimettere la centro dell’attenzione politica la necessità di trovare un metro di misura condiviso e arrivare a definire un sistema di contabilità ambientale come strumento utile di governo.

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