[25/11/2008] Consumo

Materioteca, ovvero tutto sulla plastica... tranne il dopo, cioé quando diventa rifiuto

LIVORNO. La plastica è un materiale che è divenuto parte integrante della nostra vita e in qualche caso come ad esempio per gli strumenti ad uso sanitario, la vita ce la può anche salvare. Ma quando si parla di plastica il rischio è di essere troppo generalisti, perché le plastiche o meglio i polimeri plastici sono una famiglia assai eterogenea e molto numerosa, ognuna con caratteristiche proprie, più o meno friendly dal punto di vista ambientale, nel loro ciclo di vita, o come spesso si dice: dalla culla alla tomba.

Il caso del Pvc, una delle plastiche più utilizzate e però anche tra le più problematiche a partire dalla produzione sino allo smaltimento a fine vita, è forse quello più emblematico ma non il solo. Altri polimeri hanno caratteristiche di più facile gestione, come il polietilentereftalato, meglio conosciuto come Pet, la plastica con cui si confezionano le bottiglie per l’acqua o le bibite. Soprattutto sono materiali che meglio si prestano – almeno teoricamente- al riciclaggio dei prodotti fabbricati con questi polimeri nella fase di postconsumo.

Tutte le informazioni sulle plastiche, sui prodotti, sui processi (ma non sulle modalità di riciclaggio) sono adesso disponibili e consultabili all’interno di una mostra che si chiama Materioteca e su di un sito internet dallo stesso nome. Mentre la Materioteca offre la possibilità di un contatto diretto con i materiali, il web è lo strumento per veicolare la conoscenza di alcuni aspetti tecnici che li caratterizzano e contraddistinguono.

O meglio: la mostra è un luogo dove i materiali plastici possono essere esplorati da ogni punto di vista, studiati nella loro dimensione tecnologica e approfonditi nelle loro potenzialità estetiche, grazie anche a spazi interattivi, dove i materiali possono essere anche esplorati attraverso il senso tattile, olfattivo e visivo, osservandone gli impieghi attuali e quelli concepibili, esplorando le doti conosciute e le potenzialità ancora recondite.

Il sito web offre (invece) l´opportunità di accostarsi ai materiali plastici accedendo anche ai dati tecnici; le qualità tecniche dei polimeri, infatti, sono di primaria importanza nei processi di progettazione dei manufatti.
Il tutto (mostra e sito) mosso dall’obiettivo di far dialogare il mondo della tecnica e della scienza e quello della stilistica e del design. Per meglio interagire tra di loro, in uno scambio reciproco di domanda e offerta.

Ma non solo ad un pubblico qualificato si rivolgono questi due strumenti: designer, architetti e aziende, ma anche studenti universitari e il mondo dell´istruzione in genere, che potranno approfondire le conoscenze tecniche e percepire fisicamente le qualità e le prestazioni di immagine delle materie plastiche.

Tra gli sponsor ovviamente i produttori di materie plastiche e molte aziende utilizzatrici nei vari settori.
Un vasto panorama sulle materie plastiche, non c’è che dire, tranne il fatto che (almeno sul sito) pare completamente dimenticata la pratica – che dovrebbe invece essere incentivata dati gli obiettivi di legge che fissano percentuali ambiziose di raccolta differenziata- del riciclaggio della plastica e delle applicazioni dei polimeri plastici provenienti dal riciclo.

Materia questa che anzi dovrebbe essere maggiormente diffusa e praticata proprio da un sito e da una mostra che intende far conoscere e incentivare l’uso dei polimeri plastici. Dimenticarsi di quelli riciclati è allora una mancanza che andrebbe colmata.

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