[01/12/2008] Acqua

Gli ambientalisti russi a Putin: non abbassare il livello del Baikal

LIVORNO. 80 associazioni ambientaliste russe hanno inviato una lettera al primo ministro Vladimir Putin nella quale dichiarano la loro netta opposizione all´abbassamento del livello del lago Baïkal che verrebbe causato dall´attività delle centrali idroelettriche.

Secondo il ministero russo dell´energia il livello della più grande riserva di acqua dolce del mondo (23.000 chilometri cubi, che fornisce alla Russia il 20% dell´acqua dolce e contiene il 90% delle riserve lacustri mondiali) potrebbe essere abbassato dal maggio 2009. Attualmente, grazie ad una risoluzione del governo del 2001, il limite autorizzato per il lato inferiore del lago è di 456 metri, quello per il lato superiore di 457 m, ma Putin ha proposto di aumentare questo dislivello a 2,06 metri, abbassando di 20 centimetri quello del lato inferiore e aumentando il livello di 86 cm nel lato superiore.

Intorno al Baikal, un lago formatosi oltre 25 milioni di anni fa, il più profondo del pianeta (1.637 metri), si sta giocando una durissima battaglia: l´Angara inferiore riceve annualmente oltre 60 miliardi di metri cubi d´acqua dal Baïkal ed il suo potenziale di produzione di elettricità è stimato in 201 miliardi di kW/h. Sul suo corso, tra il Baïkal e lo Ienissei, sorgono una serie di impianti idroelettrici che fanno parte del complesso energetico dell´Irkutsk, costituito dalle condotte forzate delle centrali di Irkutsk, Bratsk Oust-Ilimsk.

Le 80 associazioni riunite in un comitato presieduto dal direttore di Rosprirodnadzor, sottolineano che l´abbassamento del livello dell´acqua «rischia di avere le conseguenze più negative per l´ecosistema eccezionale del lago Baïkal. Siamo ben coscienti che è necessario sviluppare l´economia e trarre maggiori benefici dalla produzione di elettricità, ma non è pensabile che questo si faccia a detrimento del Baïkal, un lago sacro per I russi.

Gli scienziati incaricati da Putin credono che la modificazione del livello del lago non si ripercuoterà sulla popolazione endemica dei salmoni del Baikal, né che causerà danni all´ecosistema dei delta del Selenga e dell´Angara, che svolgono un´importante funzione nel meccanismo di auto depurazione delle acque del lago, e le cui paludi sono un´importantissima area di nidificazione dell´avifauna.

Ma le rassicurazioni non convincono gli ambientalisti russi: «Noi chiediamo che la logica delle decisioni prese precedentemente dal governo sia rispettata – scrivono a Putin – e che da queste siano esclusi tutti i rischi di deterioramento dello stato del lago sacro. Siamo convinti che la soluzione al problema della mancanza di elettricità per sviluppare il complesso energia-combustibile della Siberia debba essere ricercata nel risparmio di energia e nell´aumento dell´efficienza energetica delle imprese industriali e dei riscaldamenti esistenti ed in progetto, e non nella crescita del carico antropico sull´ecosistema del lago».

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