[01/12/2008] Comunicati

Intanto comincia Poznan e pure il Wwf sgrida l´Italia

LIVORNO. Sono circa 8.000 sono i delegati previsti oggi a Poznan provenienti da tutto il mondo, fra rappresentanti governativi e delle Nazioni Unite, organizzazioni intergovernative, non governative e stampa. Dalla conferenza polacca dovrebbe uscire il testo che costituirà una prima bozza di quello che sarà l´accordo salva-clima da negoziare a Copenaghen il prossimo anno. Gli Stati Parti della Convenzione hanno quindi diversi compiti: mettersi d´accordo su un piano di azione e programma di lavoro per il 2009, l´anno finale dei negoziati; far progredire un numero di questioni per far avanzare l´applicazione di Convenzione e protocollo di Kyoto, dal rafforzamento delle capacità tecniche dei Paesi in via di sviluppo alla riduzione delle emissioni da deforestazione, trasferimento di tecnologia e adattamento. Previsto anche un bilancio del protocollo di Kyoto, con una stima di quanto si possa estendere e ottimizzare il “clean development mechanism”, ovvro il meccanismo di investimento in paesi poveri per compensare lo sforamento delle emissioni da parte di quelli più industrializzati.

Ma, come scriviamo nel pezzo di apertura di oggi, non sarà una tappa decisiva per i 192 Paesi che hanno sottoscritto la convenzione Onu sul clima questa assise polacca, che si colloca a metà strada della road map che porterà nel 2009 a Copenaghen a definire l´accordo post Kyoto, in scadenza nel 2012. A Poznan si profila infatti uno scenario dove anche secondo John Kerry, a capo della delegazione del Senato americano, incaricato di fare rapporto al neopresidente Usa che non parteciperà, prevarrà cautela. “Questa non è una vera e propria sessione negoziale - ha detto Kerry- ma un negoziato per predisporre la discesa che arriva fino a Copenaghen”. L´idea diffusa è quella di una tappa utile più che altro a fissare una tabella di marcia di lavori, su cui il cambio di passo dovrebbe essere rappresentato dalle promesse di Obama di condurre gli Usa alla leadership globale in materia ambientale.

Un segnale fondamentale per coinvolgere tutti i paesi industrializzati a fare interventi utili per frenare il surriscaldamento climatico, che come ha sottolineato l´Atmospheric environment and research division dell´Organizzazione meteorologica mondiale (Wmo) (l´ organizzazione intergovernativa che comprende 187 Stati membri e Territori) nel suo bollettino annuale sui gas serra, non interrompe il suo trend di crescita. Nel 2007,infatti, le concentrazioni mondiali di Co2 hanno raggiunto nuovi record: 383,1 parti per milione (ppm), con un aumento dello 0,5% rispetto al 2006. Stesso andamento per le concentrazioni di ossido nitroso e del metano (altri gas responsabili dell’effetto serra) che sono aumentate rispettivamente dello 0,25% e dello 0,34 %. Con la conseguenza che il riscaldamento totale prodotto da tutti i gas serra persistenti ha subito un incremento dell´1,06% in rapporto all´ anno precedente e del 24,2% dal 1990.

Anche l´Unione internazionale conservazione natura (Iucn) chiede a tutti i governi che partecipano alla conferenza sul clima dell´Onu a Poznan di impegnarsi fortemente a ridurre a breve termine le emissioni di Co2, indicando l´obiettivo ambizioso per i paesi industrializzati di una riduzione progressiva delle emissioni dal 25 al 40 % entro il 2020 rispetto ai livelli del 1990. L´Iucn ha lanciato l´appello per le forti preoccupazioni riguardo ai sempre più evidenti effetti del cambiamento climatico sulla biodiversità e indicando come uno dei modi più efficaci per rispondere ai cambiamenti climatici quello di utilizzare risorse e strumenti che la natura offre come le foreste, le barriere coralline e le mangrovie, rafforzando pratiche di governance che coinvolgono le comunità locali e azioni per il rispetto dei diritti di proprietà della terra.

La coincidenza tra l’apertura del summit di Poznan e la decisione del governo di ‘complicare’ l’ottenimento degli incentivi per il risparmio energetico fanno arrabbiare però anche il Wwf che dice: “Ripensateci, sono provvedimenti fuori da ogni logica. La coincidenza con l’apertura del Summit sul clima a Poznan rende la cosa palesemente grave. Ma c’e’ molto di più: l’Europa sta per varare una direttiva sull’efficienza degli edifici e Obama, negli USA, ha già annunciato interventi simili. “L’Italia e’ fuori dal mondo, politicamente e in pratica, perché non ha visione del futuro - dice il Wwf - Il pacchetto anti-crisi contiene un vero e proprio blocco allo sviluppo della forma di energia più intelligente, a portata di mano, ovvero, quella che i cittadini possono risparmiare, e far risparmiare al Paese, con semplici interventi di efficienza energetica, come sostituzione delle caldaie, pannelli solari termici per l’acqua calda, ‘cappotti’ isolanti per pareti, pavimenti e tetti degli edifici, interventi sugli infissi (doppi vetri per le finestre, controllo degli spifferi, etc). Un freno dunque ad un percorso che, già molto in ritardo, l’Italia sembrava aver avviato per mettere in moto tante ‘fabbriche’ di energia pulita, come case, condomini, aziende e un indotto legato alle nuove opportunità di sviluppo veramente sostenibile”.

“Anche il bonus-energia – prosegue il Wwf - va nella direzione sbagliata: se si volessero aiutare veramente le famiglie disagiate, anziché dare un bonus una-tantum, si dovrebbero finanziare in misura elevata interventi di risparmio energetico che consentirebbe a queste famiglie un taglio ben maggiore e duraturo dei costi su energia e consumi. Proprio nel momento in cui l’Italia si sta vincolando agli impegni europei sull’efficienza energetica per la riduzione del 20% dei consumi, sia il bonus che il ritiro degli incentivi – conclude - vanno esattamente in direzione opposta”.

All’apertura della Conferenza delle Nazioni Unite sui Cambiamenti Climatici, Greenpeace chiede che i governi riuniti a Poznan prendano misure urgenti e concrete per evitare cambiamenti climatici catastrofici. Attivisti dell’organizzazione hanno segnato l’apertura dei lavori presentando una scultura, di legno e carbone, alta tre metri raffigurante il nostro fragile Pianeta spazzato via da un’ondata di anidride carbonica. Il legno simboleggia la distruzione
delle foreste tropicali, responsabile di circa un quinto delle emissioni globali di CO2. Il carbone è la prima singola causa del riscaldamento globale, con oltre un terzo delle emissioni provenienti dalla sua combustione. La scultura ‘Planet Earth: Tipping Point’ dell’artista Ruut Evers rimarrà esposta fino al termine delle negoziazioni per ricordare ai delegati che siamo prossimi a un punto di non-ritorno.

“Gli impatti dei cambiamenti climatici stanno precorrendo i tempi indicati dalle previsioni scientifiche ma alcuni Paesi, tra cui l’Italia, mostrano di non voler affrontare questi negoziati con la determinazione necessaria a fronteggiare la drammaticità della crisi” spiega Francesco Tedesco, responsabile della Campagna Energia e Clima di Greenpeace, che in questo momento si trova a Konin (150 km da Poznan), nella ‘Stazione di salvataggio del clima’ allestita da Greenpeace accanto alla principale centrale a carbone polacca.

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