[02/12/2008] Comunicati

Quanto costeranno (in più) la mitigazione e l´adattamento al climate change

LIVORNO. Alla Conferenza dell´Onu sul clima in corso a Poznan è stato presentato dall´Unfccc il rapporto "Update on investment and financial flows to andress climate change", un aggiornamento che sposta in avanti la discussione su finanziamenti ed investimenti per migliorare l´attenuazione, l´adattamento e la cooperazione tecnologica per dare una risposta efficace ai cambiamenti climatici. Secondo la relazione (che prende in esame i dati del 2007) entro il 2030 a livello mondiale sarebbero necessari altri 200 - 210 miliardi di dollari per ridurre le emissioni di CO2 del 25% rispetto ai livelli del 2000.

Per quanto riguarda l´adattamento ai cambiamenti climatici la relazione stima che entro il 2030 sarebbero necessarie decine, forse centinaia di miliardi di dollari di investimenti in più. «Le stime degli investimenti necessari per la mitigazione sono aumentate significativamente – spiega il bollettino Unfccc News - mentre nessuna nuova informazione è disponibile per le esigenze di adattamento. Si stima che una quota significativa di questi ulteriori investimenti sarà necessaria nei Paesi in via di sviluppo». L´aggiornamento presenta gli strumenti e i meccanismi necessari per le tre grandi strategie individuate nella relazione per il 2007 per soddisfare le necessità di ulteriori investimenti per affrontare i cambiamenti climatici: spostamento degli investimenti e dei flussi finanziari verso alternative climate-friendly; "Scale-up" internazionale e investimenti pubblici e flussi finanziari; Ottimizzazione della ripartizione dei fondi disponibili; Spostamento dei finanziamenti a sostegno dei Paesi in via di sviluppo, aumentando il livello e ottimizzando gli investimenti e dei flussi finanziari con l´utilizzo di 4 grandi leve finanziarie messe in campo dalle parti della Convenzione: finanza pubblica; finanza privata; Politiche nazionali, Convenzione Onu sul clima.

La necessità di un adeguato livello di risorse per l´adattamento al global warming è ampiamente riconosciuta, ma le risorse promesse sono ben al di sotto di quanto si prevede sarà necessario in futuro. L´Unfccc propone tre grandi categorie di azioni di adattamento per poter produrre le risorse necessarie in di un adeguato lasso di tempo: azioni "climate-proof development activities"che integrino il rischio climatico nelle attività socio-economiche (i.e. "climate-proofing"); azioni per espandere le capacità di adattamento per far fronte non solo agli attuali rischi climatici, ma anche a quelli futuri; azioni di puro adeguamento agli impatti del cambiamento climatico che altrimenti non verrebbero avviate.

I finanziamenti pubblici nazionali ed internazionali dovrebbero svolgere il ruolo più importante per le azioni di adattamento e le misure di attenuazione. «Questo è dovuto al fatto – spiega l´Unfccc - che i benefici generati dalle azioni di adattamento hanno spesso le caratteristiche di beni pubblici, per esempio, i benefici della protezione delle coste in genere vengono goduti da tutti i residenti delle comunità a rischio».

E´ necessario che i paesi sviluppati assumano un ruolo guida nella lotta contro il cambiamento climatico, perché questo rappresenta il modo migliore per sostenere gli sforzi di attenuazione dei paesi in via di sviluppo a realizzare il loro potenziale di mitigazione, importante per dare una risposta globale.

«Mitigare il cambiamento climatico richiederà cambiamenti tecnologici e comportamentali su più fronti – spiega il rapporto – Qualsiasi futuro accordo per potenziare l´azione di mitigazione dovrà comprendere una varietà di fonti di finanziamento e meccanismi per limitare le emissioni di gas
serra in tutti I settori ed in tutti I Paesi, che favoriscano lo sviluppo e il trasferimento di tecnologie per la mitigazione. Una valutazione della maturità della mitigation technology, in termini di stato delle sviluppo tecnologico, è la chiave per giungere ad un mix ottimale di risorse finanziarie e d meccanismi necessari per realizzare il potenziale di mitigazione». Per l´Unfccc, opportunamente indirizzate dal finanziamento pubblico, anche le risorse private potrebbero svolgere un ruolo importante nel mitigare i cambiamenti climatici nei Paesi in via di sviluppo.

A seconda degli impegni che verranno presi, nel 2020 la domanda di crediti di riduzione delle emissioni potrebbero essere notevolmente più elevata, ma ancora non sufficiente a realizzare il pieno potenziale di attenuazione dei paesi in via di sviluppo. Inoltre, nei paesi con difficili condizioni di investimento, occorrerebbero meccanismi diversi da quelli già in atto, come il sostegno finanziario diretto per alcune misure di mitigazione, la produzione di energia rinnovabili nei Paesi meno sviluppati, il sostegno finanziario a politiche nazionali per l´attuazione di norme di efficienza.

La finanza pubblica può svolgere un ruolo importante, anche come leva per i finanziamenti privati, ma è soprattutto indispensabile per il finanziamento della ricerca per lo sviluppo e la rapida diffusione di tecnologie che aprono nuove e potenzialmente meno costose possibilità di attenuazione. Il sostegno alle azioni Measurable, reportable and verifiable (Mrv) sarà la chiave per il meccanismo di supporto alle azioni di mitigazione. L´innovazione tecnologica aumenterà gradualmente il suo potenziale, e nel tempo ridurrà i costi di attenuazione, ma è necessario il sostegno finanziario internazionale per il trasferimento di tecnologia nei Paesi in via di sviluppo. Occorre quindi rafforzare i finanziamenti provenienti da Global Environment Facility (Gef), Special Climate Change Fund (Sccf), Least Developed Countries Fund (Ldcf) e Adaptation Fund. Le parti hanno presentato numerose proposte per aumentare le risorse finanziarie disponibili per l´adattamento, mitigazione e la cooperazione tecnologica. Alcune proposte sarebbe in linea con la convenzione, altre al di fuori. Alcune produrrebbero fondi internazionale, altre un flusso di fondi attraverso i bilanci pubblici. Le diverse opzioni potrebbero comunque generare notevoli risorse.

«Una questione fondamentale – spiega il rapporto - è un efficiente ed efficace investimento delle risorse finanziarie, che comprende aspetti di assegnazione, accesso e le modalità di erogazione, come pure di misura, di segnalazione e di verifica della consegna di un aiuto finanziario. Accordi istituzionali per mobilitare, gestire e distribuire i fondi sulla scala necessaria saranno una sfida. Le parti hanno presentato numerose proposte per la gestione dei fondi. Queste variano da un unico organismo ombrello costituito dai tre (o più) organismi specializzati che coordina le attività ad un certo numero di organismi specializzati ed inviano tutti i rapporti direttamente alla Conferenza delle parti».

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