[03/12/2008] Comunicati

SarkObama in metrò

LIVORNO. Stamattina i viaggiatori in partenza o in arrivo alla métro République, a Parigi, hanno trovato tutti i cartelli pubblicitari ricoperti da manifesti 4x3 raffiguranti il viso del presidente Nicolas Sarkozy insieme allo slogan "Réduire de 30 % les émissions de gaz à effet de serre en Europe ? Yes you must!". E´ scattata subito la caccia al "colpevole" di quella che è stata subito battezzata "campagne SarkObama", che da una settimana Greenpeace ha affisso a Parigi immagini che riprendono lo stile della campagna elettorale di Barack Obama, con il volto di Nicolas Sarkozy e lo slogan "Yes We Can ! "

Trovarlo è stato facile, visto che Pascal Husting, direttore di Greenpeace France, ha spiegato che la campagna era farina del loro sacco e che serviva a risvegliare l´opinione pubblica e a massimizzare l´importanza di «un´avvenimento che, oggi, sfortunatamente non interessa molto il mondo: l´adozione imminente del pacchetto clima-energia da parte dell´Unione europea, mentre la Conferenza delle Nazioni Unite è in corso a Poznan».

Greenpeace chiede di far pagare le imprese che inquinano, creare 3 milioni di posti di lavoro non delocalizzabili in Europa, far risparmiare 1.000 euro all´anno a famiglia… e spiega che «Tutto questo è possibile, a condizione che l´Europa si doti di una regolamentazione ambiziosa. Ma il pacchetto clima-energia è molto lontano da compiersi. Ecco perchè Greenpeace ha lanciato l´operazione "SarkObama" per far dire a Nicolas Sarkozy che cosa farà se sarà all´altezza della sfida climatica e della presidenza dell´Europa».

Certo un´operazione "BerluscObama" in Italia non sarebbe nemmeno pensabile, visto la posizione tenacemente di retroguardia tenuta dal nostro governo proprio per contrastare le sollecitazioni di Sarkozy ad approvare il 20-20-20 dell´Ue.

Ma in Francia questo non basta a Greenpeace : «Il presidente francese porta una pesante responsabilità – dice Husting – Lascia gli Stati membri a trincerarsi dietro la difesa dei loro interessi nazionali a breve termine, invece di tenere alto e forte l´interesse collettivo e gli imperativi della lotta contro i cambiamenti climatici. Con lui è Natale tutti i giorni: diritti a inquinare gratuiti per le centrali a carbone polacche, o 130 grammi di CO2/km offerti ai costruttori tedeschi Mercedes et Bmw!»

Secondo gli inflessibili ambientalisti francesi (che ci chiediamo cosa farebbero di fronte alle proposte anti-pacchetto Ue ed ai tagli alle rinnovabili del governo italiano), Nicolas Sarkozy ha solo un´ultima chance per raddrizzare il timone: il summit dei Capi di Stato e di governo europei dell´11 e 12 dicembre . «Gli resta dunque qualche giorno per far adottare dall´Europa un regolamento che: confermi l´impegno dell´Ue a ridurre del 30% le sue emissioni di gas serra suul suo territorio entro il 2020; dare impulso ad una politica di risparmio energetico ambiziosa, con l´obiettivo obbligatorio da realizzare di risparmiare il 20% del consumo energetico entro il 2020; sviluppare le rinnovabili al livello del 20% del consumo di energia entro il 2020; mettere all´asta il 100% delle quote di emissioni di CO2 accordate alle industrie e dalle imprese elettriche europee (applicazione del principio chi inquina paga); destinare il 100% delle entrate della messa all´asta delle quote alla protezione del clima, il 50% delle quali all´aiuto ai Paesi in via di sviluppo (adattamento, attenuazione, trasferimento di tecnologie).

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