[04/12/2008] Parchi

Delfini e balene persi nella nebbia acustica del mare acido

ROMA. Secondo i partecipanti alla nona Conferenza delle parti dall Convention on migratory species (Cop9-Cms) in corso a Roma, le balene e i delfini sono sempre più minacciati dall´inquinamento sonoro in aumento in tutti i mari del pianeta e dalla crescita del traffico marittimo, dagli studi sismici e da una nuova generazione di sonar militari.

I cetacei utilizzano i suoni anche su grandi distanze per comunicare tra loro, trovare nutrimento ed accoppiarsi e i disturbi antropici stanno sconvolgendo questa invisibile rete di suoni sottomarina.

Le associazioni ambientaliste che partecipano alla Cop9-Cms invitano «governi e settore privato ad adottare motori più silenziosi per le navi, ad applicare regole più stringenti sull´uso degli studi sismici nelle prospezioni petrolifere e gasiere e ad adottare nuove tecnologie meno invasive in materia di sonar».

Un´altra minaccia per i cetacei viene dall´aumento del livello della CO2 in mare che potrebbe aggravare il disturbo sonoro dovuto alle attività umane.

In effetti, l´International panel on climate change (Ipcc) nel suo ultimo rapporto mette in guardia contro l´aumento dell´acidità dei mari e degli oceani. Secondo i biologi del Monterey Bay Aquarium research institute, «l´aumento dell´acidità degli oceani potrebbe rendere l´ambiente marino ancora più rumoroso: «I cambiamenti nella composizione chimica dell´acqua di mare avranno come conseguenza che l´assorbimento dei suoni a bassa frequenza e sarà del 10% inferiore a quello antecedente la rivoluzione industriale. A meno di una riduzione delle emissioni di gas serra, i livelli di acidità dei mari e degli oceani potrebbe raggiungere entro il 2050 un livello tale che il rumore delle navi e dei "cannoni" sismici arriverà il 70% più lontano di prima».

Intervenendo al meeting di Roma, il direttore scientifico della Whale and dolphin conservation society, Mark Simmonds, ha spiegato che «Sott´acqua il rumore prodotto dall´uomo rappresenta già una "nebbia acustica" e una cacofonia di suoni in molte aree degli oceani e dei mari del mondo. In più, ora c´è la prova che college I rumori sottomarini ad alcuni dei maggiori spiaggiamenti di mammiferi marini, in particolare degli zifi. Tuttavia sembra che anche altre specie possano anche essere colpite e quest´anno si è per esempio assistito a due dei maggiori eventi di spiaggiamento in Madagascar e in Gran Bretagna che sono ancora oggetto di indagine. Ora ci confrontiamo con la drammatica evidenza che la combustione di combustibili fossili e l´accumulo di CO2 pone un nuovo e "pesante" rischio e che occorre un´urgente azione per ridurre le emissioni nei prossimi anni e decenni. E´ sempre più un chiaramente necessario dare una risposta ampia e coordinata all´inquinamento acustico del mondo subacqueo».

La buona notizia è che l´Unione europea ha presentato al Cop9-Cms di Roma una risoluzione sull´inquinamento acustico marino.

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