[05/12/2008] Parchi

Le opzioni dell’Ue per la lotta alle specie invasive

BRUXELLES. La Commissione europea ha presentato «una serie di opzioni per l´elaborazione di una strategia di lotta contro le specie alloctone che minacciano la biodiversità in Europa». Il commissario europeo all´ambiente, Stavros Dimas, ha spiegato che l´iniziativa nasce dalla sempre più estesa consapevolezza che «Le specie invasive costituiscono una grave minaccia per la biodiversità. Non è possibile arrestare la perdita di biodiversità nell´Ue senza affrontare il problema di questi ospiti indesiderati. Data la rapidità di insediamento e diffusione di queste specie, le misure adottate da un solo Stato membro possono non avere alcun effetto se i paesi confinanti non agiscono o non reagiscono in modo coordinato. Le conseguenze ecologiche, economiche e sociali della diffusione di specie invasive nei paesi dell´Unione europea sono gravi e richiedono una risposta armonizzata».

Per combattere le specie aliene ed invasiva l´Ue ha finanziato il progetto Daisie che ha individuato in Europa di 10.822 specie alloctone, il 10-15% delle quali ha con tutta probabilità un impatto economico o ecologico negativo. Le isole remote ad elevata biodiversità sono particolarmente vulnerabili alle invasioni, che possono inoltre avere un impatto enorme sui mezzi di sostentamento, la cultura e le opportunità economiche locali.

Le specie invasive costituiscono una sempre grave minaccia per piante e animali autoctoni europei e la Commissione Ue fa l´esempio delle coccinelle britanniche che rischiano l´estinzione per colpa della coccinella asiatica. Sono sempre di più gli ecosistemi "disturbati" da specie aliene importante involontariamente e spesso volontariamente dall´uomo, i danni alla natura e alla salute umana aumentano insieme a ripercussioni economiche considerevoli. Secondo l´Ue «La lotta contro le specie invasive e la riparazione dei danni che esse causano rappresentano un costo per l´economia europea stimato ad almeno 12 miliardi di euro ogni anno. Anche se alcuni paesi dell´Unione europea hanno adottato una normativa di protezione della biodiversità a livello nazionale, non esiste un approccio armonizzato nell´Unione europea».

La nutria e il topo muschiato, importati dall´America la loro pelliccia, hanno ormai invaso tutta l´Europa, causando danni a dighe, canali e sistemi di irrigazione e argini. La cozza zebra ha un impatto rilevante sugli habitat dolceacquicoli ma provoca anche gravissimi problemi ostruendo le tubature di adduzione dell´acqua. Per questo la comunicazione propone «una serie di opzioni politiche per un approccio coordinato e una serie di misure da porre in essere immediatamente come, in particolare, un sistema di allarme precoce su scala europea che permette di segnalare la comparsa di specie nuove ed emergenti.

Attualmente i metodi utilizzati per combattere le specie invasive costituiscono una soluzione parziale del problema, comunque più avanzata che in altre aree del pianeta dove alcune specie hanno assunto la dimensione di un vero e proprio flagello ecologico, ma la Commissione sottolinea che «Non esiste tuttavia un´armonizzazione né coerenza di approccio da parte dei paesi confinanti per sorvegliare e tenere sotto controllo le specie invasive e le loro ripercussioni sulla biodiversità europea. La necessità di un´azione coordinata è stata espressa ai più alti livelli politici e l´impegno di adottare una strategia comunitaria figura nel piano di azione dell´Ue per arrestare la perdita di biodiversità entro il 2010 e oltre questa data».

Dopo aver avviato una consultazione pubblica per raccogliere suggerimenti su come affrontare il problema, l´Ue propone alcune opzioni nell´ambito della strategia comunitaria sulle specie invasive. Massimizzare il ricorso alla normativa vigente, unendola a misure di tipo volontario «Questo approccio implicherebbe lo svolgimento di valutazioni del rischio tramite organismi esistenti, come l´Autorità europea per la sicurezza alimentare. Le misure volontarie proposte comprendono l´esecuzione di controlli regolari alle frontiere da parte degli Stati membri e la redazione di codici di condotta volontari per incoraggiare il comportamento responsabile di dettaglianti e consumatori».

Immediata costituzione di un sistema di allarme precoce e di informazione per segnalare la comparsa di specie nuove ed emergenti. «Questa proposta è in linea con un approccio in tre tappe, approvato a livello internazionale, basato sulla prevenzione, sul rilevamento precoce e l´eradicazione e su misure di controllo e contenimento». Modifica della normativa ampliandola ad una gamma più vasta di organismi potenzialmente invasivi. «Questa opzione prevede la possibilità di estendere anche l´elenco delle specie vietate ai sensi del regolamento sul commercio della flora e della fauna selvatiche».

Sviluppo di un nuovo quadro normativo per combattere le specie invasive con procedure di valutazione e intervento indipendenti. «Si potrebbe costituire anche un´agenzia specifica incaricata degli aspetti tecnici e prevedere procedure di allarme precoce e di sorveglianza obbligatorie, insieme a meccanismi di reazione efficaci». La Commissione terrà conto delle reazioni dei soggetti interessati e delle altre istituzioni dell´Ue per la finalizzazione della proposta di strategia europea che intende presentare nel 2010.

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