[09/12/2008] Energia

Edilizia e risparmio energetico: Verdi, Legambiente Toscana e CNA si rivolgono al governo

FIRENZE. Verdi, Legambiente Toscana e Cna insieme per chiedere al governo di fare marcia indietro sulla parte del decreto legge anti-crisi che interviene “tagliando” sulle agevolazioni che prevedevano la riduzione del 55% dell´Iva, per le ristrutturazioni finalizzate al risparmio e all´efficienza energetica. Nello specifico si chiede che in sede di conversione in legge del decreto anti-crisi, si ripristinino le condizioni di incentivazione per le opere di ristrutturazione edilizia ai fini del miglioramento dell´efficienza energetica degli edifici.

«Oltre alla quantità davvero notevole di piccole imprese che vanno in crisi con questo decreto – ha sottolineato Fabio Roggiolani, consigliere regionale Verdi – si valuta in diecimila addetti in Toscana il settore degli installatori di finestre, coibentazioni, tetti, caldaie; è oltremodo evidente che così facendo il governo rimuove anche quella che era diventata una rimessa fiscale sottratta al nero. E’ il caso di dire- continua Roggiolani- che veniva più gettito con le agevolazioni. La norma poi del silenzio diniego è un obbrobrio giuridico che avevamo cercato di abolire più di vent’anni fa, poi si era impostato semmai nella pubblica amministrazione il silenzio assenso. Noi crediamo che di fronte al silenzio diniego occorra rivolgersi all’istituto del ricorso e per questo mettiamo a disposizione l’ufficio giuridico di Ecquologia, l’associazione che si batte per le rinnovabili da molto tempo qui nella nostra regione. Occorre assolutamente ripristinare gli incentivi per le ristrutturazioni ecoefficienti aiuta l´ambiente, fa risparmiare le famiglie e fa ripartire le attività produttive» – ha concluso l’esponente dei Verdi.

Molto critico sul provvedimento del governo anche Piero Baronti presidente di Legambiente Toscana: «Tagliare a tutti i costi e mostrare all´Europa l´arretratezza italiana in tema di clima ed energia sembra lo scopo di questo Governo. Annullare il bonus fiscale del 55% sugli interventi di risparmio energetico significa deprimere l´economia delle rinnovabili e scoraggiare, oltre ai consumatori che continueranno a rimandare l´efficienza energetica, anche gli imprenditori che hanno investito nel settore. Questa norma- continua Baronti- danneggia le 30mila imprese che si dedicano all´installazione di impianti solari o fotovoltaici, sono piccole e medie realtà che fatturano in Italia 5 miliardi di euro. I nostri Ministri avversano il pacchetto clima europeo dicendo che le misure di sostenibilità ambientale previste affosserebbero la nostra economia, ma ad affossare un settore in promettente espansione come quello delle fonti pulite e dell’efficienza, che in un Paese in ritardo come il nostro necessiterebbe di incentivi iniziali, adesso è proprio il Governo. Invece di rilanciare i consumi di Suv, per rilanciare l´economia si dovrebbero spingere i consumi verdi. Visto che quello americano è il mito di Berlusconi, il presidente del Consiglio si accorga che negli Usa è l´economia verde il fulcro del nuovo new-deal» ha concluso Baronti. Parole chiare e certe si aspettano dal governo anche gli artigiani che dal settore del risparmio e della riconversione energetica avevano avuto un buon incremento delle opportunità lavorative

«Il decreto 108 riapre il lavoro nero e disorienta le imprese, le industrie, i cittadini che in questo ultimo anno si erano organizzati e indirizzati ad un nuovo metodo di costruire e pensare l’energia – ha dichiarato Maurizio Barsottini, presidente regionale Unione Impiantisti CNA Toscana - Chiediamo ai governi se considerano il risparmio energetico un fattore strategico del paese al pari di garantire la benzina nelle macchine delle forze dell’ordine, o le siringhe agli ospedali o i professori nelle scuola. E’ l’ora che le strategie energetiche vengano fatte una volta per tutte e non modificate continuamente secondo logiche politiche diverse di volta in volta» ha concluso Barsottini.

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