[05/05/2006] Rifiuti

Greenpeace all’assalto della lobby anti-Reach

ROMA. Greenpeace attacca le lobby dell’industria che ostacolerebbero il nuovo regolamento Reach sulla protezione dalle sostanze pericolose. Secondo il rapporto Toxic Lobby, «l’industria ha spaventato e ingannato i politici, creato un clima di paura sui costi economici e la perdita dei posti di lavoro, cooptando anche le piccole e medie imprese in questa crociata» anti Reach. E Greenpeace fa alcuni l’esempio di Basf che avrebbe «cercato di mobilitare governi extraeuropei come gli Stati Uniti contro il Reach, ha ammesso di aver finanziato nel 2005, solamente in Germania, 235 politici». Per Vittoria Polidori, responsabile Campagna Inquinamento di Greenpeace «la mancanza di responsabilità e trasparenza penalizza una proposta di legge che difende l’interesse pubblico. Non è accettabile che i politici diventino dei lobbisti dell’industria chimica».

Per gli ambientalisti «l’industria chimica è ipocrita: mentre pretendeva di non poter sostenere i costi del nuovo regolamento, cresceva senza sosta». Il rapporto mette a confronto gli 0,2 miliardi di euro l’anno che costa l’applicazione di Reach e i 586 miliardi d’euro annui, ovvero 2.790 volte di più del costo di Reach, delle vendite dell’industria chimica.

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