[11/12/2008] Energia

L’ultima follia di Sgarbi: «Le pale eoliche come i pedofili»

LIVORNO. Dopo la lava purificatrice che avrebbe dovuto portarsi via il paese di Zafferana Etnea colpevole di bruttezza, gli strali dell´ex sottosegretario Vittori Sgarbi, oggi sindaco pro-tempore dello sfortunato comune siciliano di Salemi, se la prende nuovamente con le pale eoliche che in una conferenza stampa, organizzata a Palermo «Hanno sull´ ambiente lo stesso effetto violento di un pedofilo su un bambino».

Al suo fianco annuiva il presidente della regione Raffaele Lombardo, che vuole a tutti i costi il ponte sullo Stretto di Messina i cui piloni di partenza dovrebbero sorgere nel bel mezzo di una Zona di protezione speciale dell´Ue. Evidentemente uno stupro ambientale di colossali dimensioni che per Sgarbi non avrebbe in questo caso attinenze con la pedofilia. Lombardo e il suo Movimento per l´Autonomia hanno annunciato lo stop all´autorizzazione di impianti eolici fino alla approvazione del piano energetico regionale.

Peccato che questi difensori dell´ambiente e del paesaggio abbiano presentato una bozza di Piano energetico regionale (Per) sulla quale, nelle sue osservazioni Legambiente è costretta a dire: « Ci asteniamo dall´elencare nei dettagli cosa non va nella bozza di Per in quanto lo riteniamo non emendabile per le grosse carenze già esposte».

Il Piano presentato dal presidente antieolico della Sicilia, secondo Legambiente non tiene conto che «Le Centrali Termo-Elettriche presenti in Sicilia, insieme agli impianti della petrolchimica, sono responsabili del maggiore contributo alle emissioni climalteranti, hanno provocato disastri sanitari ed ambientali irreversibili in estese aree della Regione Sicilia, hanno compromesso l´economia di territori votati al turismo e all´agricoltura, e di tutto questo la bozza di Per non tratta. la bozza di Piano si propone di conseguire gli obiettivi imposti dalle convenzioni internazionali (Protocollo di Kyoto, decisioni CE, ecc.) lasciando fuori il settore che produce l´80% delle emissioni climalteranti. Ciò è praticamente impossibile. Anzi occorrerebbe sfruttare la forte concentrazione delle emissione in soli due settori per ottenere risultati più ambiziosi».

Probabilmente l´esteta Sgarbi non sa niente dei pasticci del Piano energetico dei suoi amici di coalizione e se li porta dietro a bearsi dei flash dei fotografi e della fama riflessa dalle intemerate sgarbiane. Lombardo a dire il vero è contro l´eolico perché non lo trova conveniente, mentre il ponte è notoriamente conveniente per molti, addirittura anche se non è stato fatto. Per giustificarsi dice un´evidente castroneria che se la sentono tedeschi, spagnoli e cinesi non la smettono più di ridere: «´In molti denunciano che non e´ in grado di immettere nel sistema l´energia prodotta dalle pale».

A fianco del governatore pontista e dell´ineffabile Sgarbi si schierano esponenti del Wwf e di Italia Nostra nazionali e siciliani come Carlo Ripa Di Meana, Anna Schirò e Oreste Rutigliano, ma anche il sindaco di Gela Rosario Crocetta, che denunciato la lobby europea e gli interessi di grandi gruppi industriali che guadagnerebbero con l´ installazione degli impianti, mentre, evidentemente, col carbone, il petrolio, il nucleare, o anche col solare e le biomasse non ci guadagnerebbe nessuno.

Ancora più singolare appare la preoccupazione di Sgarbi che teme sull´eolico l´intervento di «facilitatori» che, con l´appoggio di amministrazioni pubbliche compiacenti ´venderebbero autorizzazioni per l´eolico in cambio di incentivi per i comuni: «´Una sorta di mafia che convince i sindaci a dare le concessioni per le pale per pochi spiccioli». Forse in terra di Mafia anche i silenzi di Sgarbi su altri sfregi ambientali attuati, in corso e in progetto dovrebbero far rumore.

Torna all'archivio