[05/05/2006] Parchi

Lipu: allarme estinzione per 1.210 specie di uccelli

PARMA - BirdLife International lancia un allarme preoccupato: su 9.799 specie di uccelli conosciute, un quinto è a rischio d’estinzione o può diventarlo presto. La Lipu ha presentato in Italia il rapporto annuale di BirdLife International sullo stato degli uccelli nel mondo, parte integrante del rapporto Iucn sulle specie a rischio. «Alle 1.210 specie che si sapeva essere in pericolo di estinzione – dice la Lega protezione uccelli – pari a un ottavo del totale, se ne aggiungono oggi altre 795 per le quali è urgente intervenire con politiche di tutela, in assenza delle quali rischiano seriamente di finire sull’orlo dell’estinzione». Tra le specie italiane nidificanti più in pericolo c’è la pittima reale (nella foto), un migratore che sosta anche in Toscana tra marzo ed aprile, la cui popolazione negli ultimi 15 anni è calata del 25% a causa della scomparsa delle zone umide e dell’agricola intensiva. Intanto l’avvoltoio monaco si è estinto in Italia e il gobbo rugginoso, una curiosa anatra col becco azzurro, è ancora a rischio.

Ma ci sono anche casi positivi, come quello del tessitore delle Seychelles, salvato dall’estinzione che pareva certa con la del suo abita boschivo. «Abbiamo davanti una sfida enorme, costituita dal migliorare lo status di queste 1.210 specie minacciate d’estinzione e le 795 nuove che rischiano di diventarlo – ha dichiarato Stuart Butchart, coordinatore del programma sulle specie globali di BirdLife International – le storie di successo rendono però evidente come l’attuazione di politiche di conservazione possono salvare gli uccelli dall’estinzione».

Anche il Wwf, commentando la pubblicazione della Lista Rossa dell’Iucn, lancia l’allarme estinzione per 266 specie animali e vegetali italiane: oltre alle decine di uccelli segnalati dalla Lipu, il Panda ricorda che sono in grande pericolo squali, mante, delfino comune, foca monaca, tartarughe marine, balenottera comune e poi pipistrelli, lucertole, tritoni, serpenti, ghiri e scoiattoli, ma anche «piante quasi sconosciute ma preziose perché esclusive di molte isole, rarefazione di ambienti delicati come le coste o le praterie d´alta quota». La classifica del rischio vede in testa gli abitanti del mare. la balenottera comune, il delfino comune e il tursiope, il grampo, l’orca, la foca monaca, la tartaruga marina e la tartaruga liuto (sporadica sulle nostre coste), numerosissime specie di squali e mante e le due specie di cavalluccio marino. La lontra è ormai ridotta a pochi individui nei fiumi del sud, ma anche topo quercino, il driomio ed i topi selvatico alpino e delle risaie. Praticamente tutte le specie dei pipistrelli presenti in Toscana sono i nella lista rossa. Ma il rischio di sparire è grande anche per alcune specie di formiche, farfalle e coleotteri. Tra le piante più a rischio è l’abete dei Nebrodi del quale rimangono solo 29 esemplari e il ribes sardo ormai rarissimo.

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