[11/12/2008] Acqua

Commissione territorio e ambiente: prosegue indagine su servizio idrico integrato

FIRENZE. I finanziamenti nel settore idrico pare non bastino mai e quelli che arrivano andrebbero spesi bene. Questo in estrema sintesi quanto emerso dalla ennesima seduta (riguardante l’indagine conoscitiva sul Servizio idrico integrato) della commissione Territorio e ambiente del Consiglio regionale. Mauro Grassi (Nella foto), direttore generale delle Politiche territoriali e ambientali della Regione, presente in commissione, ha fornito “i numeri” sugli investimenti che riguarderanno il settore. Da oggi al 2013 saranno programmati investimenti per 32,8 milioni di euro dal Piano regionale di Sviluppo 2005-1010, 25 milioni di euro dal Patto per l’acqua, 13,5 milioni di euro dal Fondo per le aree sottosviluppate: in tutto 81,3 milioni di euro da destinare ad acqua, depurazione, fognature, servizio idrico. Risorse che attiveranno ulteriori investimenti: basti pensare che dal 1999 ad oggi i fondi regionali, 144 milioni di euro, hanno dato impulso, attraverso una serie di accordi di programma, ad investimenti per un miliardo 188 milioni di euro.

«Stiamo arrivando verso la conclusione dell’indagine conoscitiva – ha informato il presidente della commissione Erasmo D’Angelis (Pd) – Il quadro che emerge è quello di un settore che mobilita risorse importanti ma che presenta un fabbisogno complessivo ancora più elevato, si parla di tre miliardi di euro per i prossimi anni. A questo punto l’obiettivo deve essere da un lato riuscire a spendere bene le risorse già disponibili, attivando tutti gli interventi programmati, dall’altro spingere perché anche a livello nazionale il Governo si mobiliti». Alla seduta era presente anche l’assessore alle Riforme Agostino Fragai, che è tornato a parlare della proposta di legge sui servizi pubblici «con la quale la Regione intende rispondere ad alcune finalità principali: innanzi tutto dividere nettamente le competenze fra i gestori e gli altri soggetti che hanno compiti di programmazione e di controllo; quindi spingere verso la riduzione dei costi e le economie di scala, favorendo l’aggregazione industriale; e in generale promuovere una riflessione sulla possibilità di ricorrere, per il servizio idrico, alla fiscalità generale, per non gravare eccessivamente sulle tariffe, riconoscendo che un servizio idrico efficiente rappresenta una infrastruttura fondamentale, in grado di portare benefici sia alle famiglie che al mondo economico» ha concluso Fragai.

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