[12/12/2008] Acqua

D´Angelis: "Fa paura l´Arno ma fanno paura anche i Governi nazionali"

FIRENZE. Mezza Toscana è in stato di gravissima emergenza per le piogge intese che gonfiano i nostri fiumi. E’ l’ennesima dimostrazione del rischio alluvione di fronte al quale il Governo nazionale è latitante. Se ancora oggi, il rischio connesso con un evento alluvionale tipo 1966 sulla valle dell’Arno è rilevante, bisogna ringraziare gli ultimi Governi nazionali e il Governo Berlusconi in particolare che ha quasi del tutto cancellato le risorse per il piano di bacino. Se avessimo costruito le casse di espansione e le altre opere idrauliche oggi non saremmo in piena emergenza. Basta passare da bischeri! Basta promesse e parole al vento mentre lo scandalo dell’insicurezza idraulica dell’Arno e dei nostri fiumi è una realtà che minaccia famiglie, industrie, opere d’arte, infrastrutture. La verità è che oggi non esistono leggi o capitoli di spesa della Finanziaria dai quali prelevare le risorse perché le forbici del ministro Tremonti hanno tagliato in maniera drammatica soprattutto i fondi per la tutela e la gestione del suolo e del territorio.

Quarantadue anni dopo la prima alluvione globalizzata, che commosse e mobilitò il mondo il bacino dell’Arno resta un’area dove il rischio idraulico è cronico e dove, come rilevano i climatologi, già a partire dal 1990, i fenomeni estremi dovuti ai cambiamenti climatici sono aumentati di tre volte rispetto al passato, sia come frequenza che come intensità: alluvioni, cicloni anche extratropicali, piogge intense ma anche siccità e sbalzi di temperatura. L’Arno è una emergenza e una priorità nazionale e non è meno importante della difesa dell’italianità dell’Alitalia dove il Governo brucia miliardi di euro. Qui si conserva il più straordinario patrimonio artistico mondiale e la sua tutela non è fonte di italianità e di orgoglio e identità nazionale?.

Apriamo con il Governo nazionale una vertenza che veda unita l’intera società toscana. Siamo pronti a creare una grande lobby per l’Arno che metta insieme tutti gli eletti, dai Comuni al Parlamento, categorie economiche, associazioni, giornalisti, personalità anche internazionali. Una lobby trasversale e in grado di battersi per il fiume di tutti i toscani – conclude il presidente della Commissione Territorio e Ambiente - che non può essere trattato dai Governi nazionali come un rigagnolo. Continuando di questo passo, al ritmo di 6 o 7 milioni di euro l’anno per l’intera Toscana, saremo in sicurezza tra due secoli!.

*(Pd), presidente della Commissione Territorio e Ambiente del Consiglio Regionale

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