[15/12/2008] Parchi

La Maddalena: il flop del referendum anti-parco. A votare solo il 10%

LIVORNO. Come è noto non si possono fare referendum locali per abolire o modificare un Parco Nazionale, ma alla Maddalena, con la benevola neutralità del governo di centro-destra e il sostegno dell´amministrazione di centro-sinistra lo si è voluto fare ugualmente "contro la legge istitutiva del parco nazionale dell´arcipelago di La Maddalena". Da Roma (e probabilmente anche da Cagliari) era venuta la promessa che se il parco fosse stato bocciato qualcosa si sarebbe fatto, magari anche in vista del G8 del prossimo anno.

Il risultato è clamoroso: ha vinto l´astensionismo e chi doveva seppellire il parco nazionale sotto un annunciato mare di no è rimasto a casa. Solo 1.009 persone, pari al 10,55% degli aventi diritto si sono presentate alle urne, eppure le urne sono (forse in attesa dei votanti) rimaste inusualmente aperte una settimana di fila dalle 8 alle 20, dall´1 al 7 dicembre.

Niente da fare. Alla fine i risultati resi noti evidenziano una cosa quasi ridicola, che la dice lunga su certe raccolte di firme che fanno credere in rivolte contro parchi e aree marine protette che evidentemente non sono così "convinte": la richiesta della consultazione referendaria era stata sottoscritta da circa 2.200 cittadini, con il sostegno del comune e dal locale movimento antiparco, cioè più del doppio delle persone che poi sono andate a votare contro il parco.

Di questo 10% dei maddalenini il 90% ha naturalmente votato no, si tratta dello zoccolo duro antiparco che ora ha anche una consistenza numerica: poco meno del 9% della popolazione complessiva dell´isola.

Il presidente del parco nazionale, Giuseppe Bonanno, ha ringraziato «tutti i maddalenini per aver compreso l´inutilità di questa consultazione; nei loro confronti - ha aggiunto - non posso che rinnovare il mio impegno a migliorare un´istituzione che dev´essere al servizio del nostro bellissimo territorio e di chi lo abita».

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