[16/12/2008] Urbanistica

Rinviata l’applicazione del codice dei beni culturali: vuoto di tutela per il paesaggio?

ROMA. Davanti al Presidente della Repubblica, nell’udienza data alla Presidente del FAI, il Ministro Bondi ha confermato che proporrà al Consiglio dei Ministri una proroga di sei mesi nell’applicazione della norma del codice dei beni culturali e del paesaggio che disciplina il rilascio dell’autorizzazione paesaggistica (su parere vincolante – ma fino all’adeguamento degli strumenti urbanistici al piano paesaggistico - della soprintendenza). Ha però assicurato che si tratta di un mero e breve rinvio tecnico, immutata rimane la disciplina sostanziale. E lo stesso Presidente Napolitano, informano le agenzie, ha così espressamente inteso il dichiarato proposito del Ministro, che dunque è divenuto un solenne impegno.

Italia Nostra non può certo condividere le ragioni del rinvio indicate dal Ministro anche nella stessa inadeguatezza degli uffici delle soprintendenze, che nel così prorogato regime transitorio mantengono tuttavia l’altrettanto impegnativo compito di valutare se le autorizzazioni paesaggistiche (date da regioni o enti locali delegati) siano conformi alle prescrizioni di tutela del “codice” e di annullarle nei casi di trasgressione.

Perché la disposta proroga non significhi un vuoto di tutela come implicito esonero delle soprintendenze dal compito di annullamento delle autorizzazioni paesaggistiche illegittime, non dubitiamo che il Ministro vorrà dare vincolanti disposizioni perché quella competenza sia ovunque esercitata con il necessario rigore: unica misura che può valere a contenere gli effetti sempre negativi della ritardata applicazione di ogni più adeguata disciplina normativa.

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