[16/12/2008] Acqua

Per la sicurezza alimentare dell´Africa ci vuole una rivoluzione blu

LIVORNO. E´ iniziata ieri a Sirte, in Libia, la conferenza internazionale ad alto livello "Water for Agriculture and Energy in Africa: the Challenges of Climate Change", organizzata dalla Fao, presidente di turno di UN Water il meccanismo inter-agenzie che coordina le attività relative all´acqua dell´Onu, insieme al Governo libico, ed in collaborazione con l´Unione Africana, il Consiglio dei ministri africani per lo sviluppo dell´acqua (Amcow), la Banca per lo Sviluppo Africano e la Commissione Economica per l´Africa.

Alla conferenza di tre giorni, che punta «a raggiungere conclusioni concrete e passare dalle parole ai fatti», partecipano i ministri di 53 paesi africani che discutono di come fare in Africa una "Rivoluzione Blu" che valorizzi le risorse idriche finora largamente inutilizzate. «Questo programma, dell´entità di 65 miliardi di dollari e della durata prevista di 20 anni – spiega la Fao - esamina in dettaglio gli investimenti necessari, in ciascun paese, per l´irrigazione e per la costruzione di centrali idroelettriche. Si prevede che l´Africa sub-sahariana, che ha il tasso di malnutrizione più alto del mondo, sarà colpita molto duramente dagli effetti del cambiamento climatico, mentre con una popolazione che per il 2050 raggiungerà i due miliardi di persone, dovrà essere in grado di triplicare la propria produzione alimentare».

Anche se la situazione è urgente nella drammaticità dei suoi numeri, questa è la prima volta che sono stati preparati documenti di sintesi a livello nazionale sugli investimenti per singolo paese, basati su valutazioni di breve, medio e lungo periodo che prendono in esame gli investimenti necessari, dal controllo dell´acqua a livello di villaggio, a sistemi di irrigazione di vasta portata che utilizzino i bacini dei fiumi più importanti, sia per l´agricoltura che per la generazione di energia elettrica.

Aprendo la conferenza il direttore generale della Fao Jacques Diouf ha detto che «La gestione delle risorse idriche è un elemento decisivo per la sicurezza alimentare. La promozione della produzione agricola dei paesi poveri è la sola soluzione possibile e duratura per combattere la fame. Dobbiamo dunque investire maggiormente in agricoltura. E´ essenziale migliorare le condizioni in cui gli agricoltori lavorano e l´attuale situazione del commercio internazionale».

Diouf ha poi ricordato che proprio per questo ha recentemente sollecitato un nuovo vertice dei Capi di Stato e di governo di tutto il mondo nel 2009, per «assicurare una maggiore coerenza nella governance della sicurezza alimentare mondiale e per gettare le basi per un nuovo sistema di commercio agricolo che dia agli agricoltori sia dei paesi in via di sviluppo che di quelli sviluppati la possibilità di guadagnarsi da vivere in modo decente. Dobbiamo avere l´intelligenza e la creatività di concepire politiche di sviluppo agricolo, regole e meccanismi che ci diano un regime di commercio internazionale che non sia solo libero ma anche equo». Secondo il direttore della Fao il vertice «dovrebbe lavorare immediatamente all´istituzione di un "Fondo di risposta rapida" per riavviare la produzione agricola a livello locale in caso di crisi, in particolare nei paesi a basso reddito fortemente dipendenti dalle importazioni alimentari».

Al termine della conferenza di Sirte i delegati dovrebbero adottare una dichiarazione congiunta per promuovere lo sviluppo delle risorse idriche a livello nazionale, regionale e africano e riuscire a sfruttare pienamente le potenzialità del settore agricolo ed energetico dell´Africa per assicurare la sicurezza alimentare e soddisfare il crescente fabbisogno alimentare ed energetico.

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