[17/12/2008] Parchi

La chat bollente del senatore con ´caccia selvaggia´

LIVORNO. Nei giorni scorsi abbiamo scritto di una comunità di intenti tra ambientalisti, agricoltori e grandi associazioni venatorie in difesa della legge 157 sulla caccia dagli stravolgimenti proposti da alcuni esponenti del centro-destra.

Il clima idilliaco sembra durato poco, il Wwf riferisce che «Lo scorso 11 dicembre, due giorni dopo aver partecipato al Tavolo degli stakeholders che vede uniti contro lo stravolgimento dell´attuale legge sulla caccia 157 del 1992, cacciatori, ambientalisti e agricoltori, e aver in quell´occasione chiarito che le modifiche alla legge 157 non saranno "deregulation" della caccia, il senatore Franco Orsi (nella foto), relatore in Senato della Pdl di modifica della legge, ha invece ribaltato la sua posizione e affermato sul sito cacciatore.com che si caccerà "di più" e "meglio".

Queste sono affermazioni più vicine ad estremismo venatorio che al ruolo istituzionale di chi è chiamato a ricomporre posizioni diverse individuando soluzioni il più possibile condivise. In più tra le tante preoccupanti affermazioni della chat, il senatore Orsi dichiara anche di aver chiuso le audizioni del comitato ristretto, seppure non vi sia stata alcuna audizione delle associazioni ambientaliste, che pure avevano chiesto di essere sentite.

Il Wwf chiede dunque chiarezza al senatore Orsi che, in quanto relatore di una legge in discussione in Parlamento rappresenta tutti i cittadini italiani e non solo una parte del mondo venatorio (la "base" come da lui stesso definita). Crediamo sia giusto così come gli altri enti, di essere sentiti dal Comitato ristretto e che il Relatore si faccia portatore dell´interesse del Paese di avere un a legge che riesce a coniugare l´interesse alla protezione degli animali selvatici con un prelievo venatorio che sia compatibile con gli obiettivi di conservazione della natura».

Orsi forse pensava di farsi bello nella nicchia di un sito di cacciatori irriducibili e con decise venature anti-ambientaliste, ma ai tempi di internet le riserve protette informative non esistono più e su Orsi si è scatenata una vera e propria bufera. La più dura di tutti è stata la consigliera nazionale dell´Enpa Annamaria Procacci: «Il Senato affidi a un altro parlamentare il ruolo di relatore dei disegni di legge di riforma della normativa che tutela la fauna e regolamenta la caccia (l. 157/92): il Senatore Orsi, che "chatta", come accaduto l´11 dicembre, con compiaciuta complicità con quella che definisce la sua "base", cioè le "doppiette estremiste" del sito www.ilcacciatore.com, anticipando persino soluzioni legislative, rappresenta un plateale esempio di mancanza di correttezza istituzionale´. Nessuna garanzia, neppure di ascolto, può offrire alla nostra associazione chi si schiera apertamente e si confida con i sostenitori di "caccia selvaggia", cioè quella deregulation venatoria che, se approvata, ci porterebbe fuori dall´Unione Europea e dalle sue regole. Chiediamo perciò che il presidente del Senato e il presidente della commissione Ambiente affidino un incarico così delicato, la discussione su biodiversità e caccia, a un nuovo relatore che abbia pieno senso delle istituzioni e pieno senso di responsabilità della materia che affronta ma, soprattutto, non sia legato agli ambienti più estremisti di cacciatori; relazioni che non garantiscono quelle minime condizioni di imparzialità così essenziali per il ruolo ricoperto dal senatore Orsi».

Una richiesta di estromissione dall´incarico che non ha lasciato insensibili l´esponente della Cdl: «L´appello dell´Ente nazionale protezione animali è fuori luogo, scorretto e del tutto immotivato – ha detto Orsi - Sia perché il relatore di iniziative parlamentari della maggioranza non può essere terzo rispetto ad essa, sia perché rientra nella mia naturale attività politica partecipare a tutte le occasioni di confronto, con quelli che la pensano come me o in maniera diametralmente opposta. Nei giorni scorsi ho incontrato fuori dal Senato anche le associazioni ambientaliste e nessuno, come era giusto che fosse, ha criticato questa mia scelta. Non trovo quindi scandaloso partecipare a un forum che non ha connotati nè contenuti estremisti. Al contrario, trovo molto più censurabili i toni e le frasi minacciose di chi considera illegale tutto ciò che non è in linea con il proprio pensiero. L´attività venatoria, piaccia o no alla Procacci, nel nostro Paese è legale. Così come è legale poterne discutere in piena libertà e senza preconcetti e furori ideologici».

Le giravolte dialettiche di Orsi però non convincono nemmeno l´associazione ambientalista che in questi anni ha costruito con la parte più avanzata del mondo venatorio un solido rapporto: secondo Antonino Morabito, responsabile fauna di Legambiente, «Le dichiarazioni del senatore Orsi ci lasciano molto perplessi. Riteniamo pericoloso che il Pdl sposi le posizioni degli ultrà. Il senatore Orsi sposa le tesi di quanti, sullo stesso sito, chiedono di poter fare massacro del patrimonio faunistico, gli stessi che sostengono le proposte di modifica della legge 157/92, bocciate però dalle principali associazioni di cacciatori, agricoltori e ambientalisti. Purtroppo il senatore Orsi, appoggiando la richiesta di minori regole rischia di riaccendere lo scontro frontale tra chi è a favore e chi è contro la caccia. Per Legambiente è urgente che il Parlamento lavori in direzione di una maggiore attenzione alla conservazione della natura, alle esigenze degli agricoltori e a un percorso di condivisione tra i diversi portatori d´interesse. L´unica strada che può portare qualcosa di buono a tutto il Paese, cacciatori compresi.

Danilo Selvaggi, responsabile rapporti istituzionali della Lipu dic: «Non nascondiamo che l´iniziativa del senatore Orsi ci ha lasciato alquanto perpless. Ognuno è certamente in diritto, da libero cittadino, di discutere con chi desidera su quello che desidera. Altra cosa però è farlo, in un contesto schierato quale quello che ha ospitato il senatore Orsi, ricoprendo il delicatissimo ruolo di relatore sulla modifica della legge 157. Il rischio della perdita degli indispensabili requisiti di imparzialità e garanzia diventa a quel punto molto alto. Tutto ciò niente ha a che vedere, peraltro, con gli incontri formali o informali che il relatore può e deve avere, come quello che è avvenuto tra lo stesso Orsi e il Tavolo sulla 157 composto dalle associazioni ambientaliste, venatorie e agricole. Ma il problema è di metodo e anche di merito. Molto discutibili ci sono parse le cose che il relatore ha affermato circa la riforma della legge, parlando ad esempio di modifiche agli orari di caccia che sarebbero già state poste in agenda. Non vorremmo che la necessità del confronto aperto e gli sforzi della Lipu e di altre 10 sigle della società civile, appartenenti al mondo ambientalista, venatorio ed agricolo, siano vanificati da azioni poco meditate e da idee non sostenibili. Urgono a questo punto un chiarimento netto e una totale trasparenza di intenti».

Torna all'archivio