[17/12/2008] Urbanistica

Altri tre fitosanitari autorizzati ma solo per determinati usi (erbicida e insetticida)

LIVORNO. L’aclonifen, l’imidacloprid e il metazachlor possono essere utilizzati come principi attivi nei prodotti fitosanitari e se autorizzati possono essere immessi sul mercato: la Commissione europea li ha infatti inseriti nell’apposito elenco delle sostanze attive contenute nella direttiva europea relativa all´immissione in commercio dei prodotti fitosanitari. Gli stati membri dovranno adeguarsi entro il 31 gennaio 2010 e applicare le nuove disposizioni a partire dal giorno successivo.

E avranno sei mesi dal giorno dell’iscrizione del principio attivo per rivedere le autorizzazioni ed eventualmente modificarle o addirittura revocarle.

I prodotti fitosanitari sono antiparassiti per le piante utilizzati soprattutto in agricoltura. Possono essere usati per proteggere i vegetali o i prodotti vegetali da tutti gli organismi nocivi o a prevenirne gli effetti o anche per favorire o regolare i loro processi vitali. Possono essere utilizzati pure per conservare i prodotti vegetali oppure per eliminare le piante indesiderate o parti di vegetali e addirittura per frenare o per evitare un loro indesiderato accrescimento. Hanno quindi una loro funzionalità, ma spesso sono sostanze a elevata tossicità che possono avere effetti indesiderati su organismi viventi (compreso l’uomo).

Quindi proprio perché sostanza potenzialmente pericolosa, gli effetti dell’aclonifen, dell’imidacloprid e del metazachlor sulla salute umana e sull’ambiente sono stati valutati e esaminati dagli Stati membri, dall’ Autorità europea per la sicurezza alimentare e dalla Commissione e poi inseriti nell’elenco, ma non per tutti gli usi. Per l’aclonifen può essere autorizzato soltanto l’uso come erbicida così come per il matazaclor - per il quale è prevista una soglia massima di 1 kg/ha e solo una volta ogni tre anni sullo stesso campo - mentre per l’imidacloprid l’autorizzazione è riferita all’uso come erbicida.

E nonostante il via libera i prodotti fitosanitari contenenti le tre sostanze attive prima di essere immessi nel mercato devono comunque passare al vaglio degli Stati membri. Gli Stati devono valutare e prestare particolare attenzione alla sicurezza degli operatori, alla protezione degli organismi acquatici, dei volatili e delle piante non bersaglio, alla protezione delle acque e del suolo Così come dovranno prestare attenzione ai residui nelle culture a rotazione e valutare le esposizioni dei consumatori per via alimentare.

La produzione e il consumo di prodotti di origine vegetale e animale rivestono grande importanza nella Comunità. Ma la resa della produzione vegetale è costantemente minacciata da organismi nocivi. L’impiego di sostanze attive nei prodotti fitosanitari (cioè antiparassitari) è uno dei metodi più comuni di protezione dei vegetali e dei prodotti vegetali dall’azione degli organismi nocivi.
L’impiego di tali sostanze può tuttavia comportare la presenza di residui nei prodotti trattati, negli animali nutriti con tali prodotti e nel miele prodotto da api esposte a tali sostanze. Residui dunque che spesso hanno una elevata tossicità (al pari di altri elementi inquinanti come ad esempio le diossine prodotte dall’incenerimento dei rifiuti).

Il processo di autorizzazione ha dunque una sua funzionalità: deve verificare che sia garantito un elevato livello di protezione per evitare soprattutto che vengano autorizzati prodotti i cui rischi per la salute, le acque sotterranee e l’ambiente, non siano stati adeguatamente studiati. (es)

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