[19/12/2008] Rifiuti

Toh! ci sono anche i rifiuti speciali prodotti dal riciclo della carta...

LUCCA. Sei mesi per risolvere il problema dello smaltimento dei fanghi di depurazione e del trattamento degli scarti del pulper nell´area cartaria lucchese. Sei mesi è il periodo concesso ad un gruppo di lavoro composto da Enti locali, imprese e associazioni ambientaliste per vagliare le varie tecnologiche utili per chiudere il ciclo dell´industria cartaria, stabilire quale tra queste è la più adatta alle peculiarità dell´area lucchese e decidere quali impianti saranno realizzati e dove.

La decisione di costituire questa task force allargando un tavolo di concertazione già esistente è stata presa oggi al termine del dibattito nato in seno al convegno ´A valle dei rifiuti´, organizzato al Reale Collegio di Lucca da Regione Toscana e Provincia di Lucca. La due giorni di studio sul tema dei rifiuti dell´industria cartaria ha visto un confronto ad alto livello tra tecnici, ricercatori e docenti universitari, industriali, associazioni ambientaliste, rappresentanti istituzionali e sindacali. Al centro del dibattito l´analisi del territorio lucchese, delle sue caratteristiche economiche e sociali e dei problemi ambientali collegati alla presenza di numerose e importanti cartiere nel distretto.

La proposta di costituire un gruppo di lavoro e arrivare ad una soluzione entro un tempo determinato e relativamente breve è stata lanciata dall´assessore Baronti al termine della seconda giornata di discussione, dopo un serrato dibattito nato dagli interventi di Giorgio Pizziolo dell´Università di Firenze, Marco Pellegrini dell´Arpat di Lucca, Guido Angelini di Legambiente, Rossano Ercolini dell´Osservatorio verso rifiuti zero. La proposta è stata fatta propria anche da Francesco Bambini, assessore della Provincia di Lucca, che ha ricordato l´impegno dell´amministrazione provinciale per dare risposte inn ovative ai problemi ambientali affrontati nel convegno, in particolare attraverso nuove tecnologie che diano maggiori garanzie per la salvaguardia dell´ambiente. Risposte positive sono venute anche da Giuliano Melani, rappresentante delle associazioni sindacali Cgil Cisl e Uil, Tiziano Pieretti vice presidente di Assindustria Lucca (che ha ricordato come Assindustria abbia già suggerito una possibile soluzione, quella della realizzazione di un impianto a ´torcia a plasma´) e Paolo Culicchi del Comitato distretto cartario di Capannori. Più cauti il sindaco di Capannori Giorgio del Ghingaro e quello di Porcari Alberto Baccini. I due primi cittadini hanno dato la loro disponibilità a partecipare alla tasck force, ma hanno ricordato la necessità di tutelare oltre alla produttività delle aziende anche il territorio e la salute dei cittadini.

«La generalizzata sfiducia e diffidenza dei cittadini verso le istituzioni – ha detto l´assessore Baronti concludendo l´iniziativa – sta portando questo Paese al declino. Per riconquistare la fiducia dei cittadini dobbiamo essere assolutamente trasparenti, fornire dati imparziali. Nessuno si fiderà di un impianto se la garanzia di efficienza e sicurezza sarà data dalla ditta che lo produce. Facciamo piccole sperimentazioni e decidiamo sulla base di quelle. L´area lucchese riuscirà a costruire la sua casa di vetro e superare la sfiducia dei cittadini verso le istituzioni e l´innovazione? Io credo che sia possibile realizzare questo percorso insieme. La considero una sfida che è importante vincere».
Dati sulla produzione di pulper e fanghi.

Pulper. Attualmente la produzione di scarto di pulper dichiarata è di 110/120 mila tonnellate all´anno tal quali che vengono conferite per un terzo in discarica (in regime di proroga dato che il pulper ha un elevato potere calorifero e in base alle no rme nazionali dovrebbe essere interamente sottoposto a recupero energetico) e per due terzi avviato agli inceneritori di Brescia e Terni. Considerando che oltre il 50% del pulper viene prodotto dalle cartiere di Capannori e Porcari, questo significa che ogni anno vengono spesi circa 8 milioni di euro per lo smaltimento del pulper. Inoltre anche l´impatto ambientale è notevole perché spostare questa enorme mole di rifiuti significa movimentare ben 4000 camion ogni anno, che partono dal casello di Capannori diretti verso le altre regioni italiane.

Fanghi biologici di depurazione. Sono oltre 60 le aziende cartarie che usano i servizi dell´impianto di depurazione di Casa del lupo, ultimo anello della filiera produttiva lucchese. Il depuratore, gestito da Acquapur, tratta in media 30.000 metri cubi giornalieri di reflui industriali (70%) e reflui civili (30%). Ogni anno vengono prodotte circa 20 mila tonnellate di fanghi, che possono essere interamente recupero pre sso impianti di compostaggio, con l´unico problema che il numero degli impianti di compostaggio è scarso e questo causa un continuo aumento dei costi. Anche la gestione dei fanghi causa problemi dal punto di vista ambientale, infatti per spostare le 20 mila tonnellate di fanghi annualmente prodotte vengono impiegati circa 700 camion all´anno. Al disagio causato dall´elevato numero di mezzi pesanti si somma quello legato al cattivo odore emesso dai fanghi stessi ed intensificato dai lavori di movimentazione.

*Ufficio stampa Regione Toscana

Torna all'archivio