[23/12/2008] Parchi

Caccia e Rete Natura 2000. Ambientalisti a Prestigiacomo: Evita altra brutta figura

LIVORNO. Sul tavolo del ministro dell´ambiente Stefania Prestigiacomo ci sarebbe pronto per la firma un decreto di modifica alla normativa che tutela i siti della Rete Natura 2000 (Zps e Sic) che cancellerebbe le le misure che limitano l´attività venatoria nelle Zone di protezione speciale (Zps) concordate dopo l´avvio di procedure di infrazione da parte dell´Unione europea e dopo un lungo lavoro di concertazione tra Stato, regioni e Commissione europea.

Animalisti italiani, Enpa, Lac, Lav, Legambiente, Lipu, Vas e Wwf sono allibiti e in una nota congiunta scrivono: «Se risultasse confermato si tratterebbe di un atto del tutto privo di giustificazioni, che non a caso ha ricevuto, nelle settimane scorse, le ripetute bocciature della Conferenza Stato-regioni. In effetti, il decreto 184 del 2007, che tutela la Rete Natura 2000 e che l´atto del Ministro Prestigiacomo vorrebbe modificare è un provvedimento giunto dopo anni di attesa e una lunga mediazione tra Stato, ministeri interessati, regioni e organismi scientifici, senza dimenticare i numerosi attori sociali coinvolti nella complessa materia e l´avallo della Commissione europea. Con la sua emanazione le regioni hanno potuto finalmente provvedere alle misure di conservazione dei siti e ottenere i finanziamenti comunitari per la gestione ecologicamente sostenibile del territorio. Inoltre, il decreto 184 è servito a rispondere ad una parte della procedura d´infrazione attivata dall´Europa nel 2006 contro l´Italia per varie infrazioni comunitarie, tra cui proprio la mancata tutela della Rete, obbligo cui il nostro Paese avrebbe dovuto ottemperare già da molti anni».

«Ebbene – proseguono - , con un sol colpo, il ministro Prestigiacomo cancellerebbe tutto ciò, riattivando in modo acuto il contenzioso sulla materia e riaprendo una situazione di vero e proprio caos normativo che il decreto 184 aveva contribuito a risolvere. Siamo quindi di fronte ad un provvedimento ingiustificabile e del tutto inappropriato, su cui grava il voto contrario delle regioni e persino il parere negativo dell´Ispra (ex Infs), autorità scientifica di riferimento, e che inoltre risulta sprovvisto di qualunque mandato di legge. Insomma, un atto che non ha alcuna chance giuridica e che, nel caso venisse emanato, porterebbe ad immediata impugnazione e ad una nuova denuncia all´Unione europea. La speranza è tuttavia che il ministro Prestigiacomo voglia recedere da questo pessimo tentativo, certamente mal consigliato, e decida di non firmare il decreto. Sarebbe un gesto di elementare buon senso e responsabilità, che eviterebbe nuovi guai al Paese e una brutta figura allo stesso ministro, a pochi giorni dall´appello a favore della biodiversità del Commissario europeo all´ambiente Stavros Dimas, che ha chiesto all´Italia di intensificare, e non certo diminuire, le tutele a specie e habitat naturali».

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