[24/12/2008] Energia

Nasce l’Opec del gas per gestire il mercato e chiudere con il turbo-liberismo

LIVORNO. La Carta del "Forum of gas exporting countries" approvata ieri a Mosca fa del Fpeg la nuova Opec del gas. I ministri dell´energia di Algeria, Bolivia, Brunei, Egitto, Emirati Arabi Uniti, Guinea Equatorilale, Indonesia, Iran, Kazakistan, Libano, Malaysia, Nigeria, Russia, Norvegia, Qatar, Trinidad e Tobago e Venezuela, hanno concretizzato il sogno del governo di Teheran ed hanno scelto come sede una città dello strategico ed inquieto Golfo Persico: Doha, la capitale del Qatar.

Il ministro dell´energia russo Sergei Chmatko ha detto che «Il Forum dei Paesi esportatori di gas non agisce contro alcun Paese terzo. Al contrario, ci applicheremo at tenere pienamente conto dei bisogni e dei desideri di tutti i protagonisti del mercato energetico. In quanto a piani e previsioni, i Paesi esportatori dovranno essere molto più perspicaci dei Paesi consumatori. Nel settore gasiero, la domanda si basa sui bisogni correnti, mentre l´offerta dipende da grandi investimenti nelle infrastrutture energetiche realizzate nel passato. Sono certo che i Paesi esportatori perverranno ad un equilibrio tra la concorrenza e l´armonizzazione delle loro politiche energetiche, cosa che permetterà di garantire uno sviluppo energetico sostenibile e di lunga prospettiva».

Insomma, il Fpeg vuole porre fine al liberismo del mercato gasiero per gestire i prezzi a vantaggio dei Paesi produttori. Europa (ed Italia) si troveranno di fronte un mercato con gli stessi forni ma dove comprare il gas costerà più o meno la stessa cifra. Secondo il ministro del petrolio dell´Iran, Gholam Hussein Nozari, l´Opec del gas «Permetterà di migliorare l´efficienza delle forniture e di ridurre le spese per l´ampliamento della produzione e del commercio del gas. A causa dello stretto legame con i meccanismi di formazione dei prezzi del greggio, il mercato del gas è molto volatile, questo è molto importante per i Paesi del Forum. Occorre prevenire una concorrenza inutile e nociva sul mercato del combustibile blu».

L´Iran ha ragione ad essere soddisfatto, l´accordo di Mosca lo fa uscire dalla porta principale da un embargo Onu che non sembra proprio interessare nessuno. Anche per Choukri Ghanem, capo della compagnia petro-gasiera di Stato della Libia, il Fpeg sarà un potente elemento di controllo del mercato (e quindi politico): «Siamo impegnati a creare un mercato equilibrato con prezzi meno volatili. La creazione di un´organizzazione dei Paesi esportatori di gas potrà permettere di ridurre la concorrenza tra produttori, grazie agli scambi d´informazioni sul mercato. La caduta spettacolare del prezzo del petrolio ha seriamente colpito quello del gas. Nel corso dei 5 0 6 ultimi mesi, il prezzo del petrolio ha raggiunto un livello che non potevamo immaginare».

E´ per questo che i Paesi recalcitranti alla creazione dell´Opec del gas (comprese le new entry Norvegia e Guinea Equatoriale e diversi Paesi "osservatori") sono corsi a Mosca a firmare questa variopinta alleanza che tiene stretti i rubinetti di gran parte delle condotte gasiere in giro per il pianeta e che mette insieme il 73% delle riserve e il 42% della produzione di gas del mondo.

Anche la Russia, che fino a qualche mese fa invitava Teheran alla prudenza e si teneva ben stretto il suo primato di mercato che in Europa diventa quasi monopolio, e guardava alle nuove scoperte di giacimenti negli abissi dell´Artico. Il presidente russo Dmitri Medvedev ha detto ai ministri dell´energia dei 17 Paesi riuniti a Mosca: «Mi felicito con voi per aver gettato le basi giuridiche della nuova organizzazione, il Fpeg. E´ un avvenimento importante per i mercati, che avrà un impatto efficace e relativamente forte. Nel contesto attuale, mentre ci confrontiamo con una serie di notevoli problemi che noi non abbiamo creato, la prosperità dei nostr Stati dipende dal consolidamento dei nostri sforzi sul mercato».

Anche l´Opec del gas sembra l´ennesimo certificato di morte per il turbo-liberismo sfrenato che ha portato materie prime ed energia sulle montagne russe del folle luna park della speculazione finanziaria, un certificato che però è stilato anche da qualcuno di coloro che da quella follia ha succhiato fino all´ultima goccia e all´ultimo dollaro, prima dell´inevitabile caduta. Ma a complicare il quadro c’è anche che il gas, nel periodo transitorio che dovrebbe portare verso la “rottamazione del petrolio” assumerà sempre di più un ruolo fondamentale...

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