[24/12/2008] Consumo

Scampato pericolo, niente pollo al cloro sulle tavole italiane

LIVORNO. Sulle tavole degli italiani non ci sarà il pollo american style, ovvero trattato con cloro dopo la macellazione per garantirne la disinfezione. L’ultimo Consiglio europeo dell’agricoltura e della pesca riunitosi lo scorso 18 dicembre a Bruxelles ha infatti respinto un disegno di legge proposto dalla Commissione europea che ne avrebbe di nuovo permesso l’ingresso nei territori dell’Unione, al bando dal 1997.

“Gli americani, i cinesi, e gli altri, devono abituarsi a vedere gli europei affermare non che il loro modello è migliore o superiore, ma che è diverso, e che noi, a questa differenza, ci teniamo” ha commentato Michel Barnier in veste di Presidente di turno di questo Consiglio europeo, la decisione dei 27 ministri dell’agricoltura dell’Unione di tenere chiuse le frontiere europee al pollo americano disinfettato al cloro.

“Non si tratta di protezionismo.- ha specificato Barnier- Non confondiamo la protezione con il protezionismo”. La Commissione europea si era preso l’impegno di varare entro ottobre un regolamento per far cadere l’attuale divieto di importazione dei polli americani trattati con bagni a base di antimicrobici (prodotti a base di ipoclorito di sodio - comunemente chiamata varechina), mentre la Ue prevede che per questa procedura si utilizzi solo acqua potabile. La decisione era stata presa dopo un vertice del Consiglio economico transatlantico, nato per facilitare le relazioni commerciali tra Unione europea e Usa e copresieduto dal commissario Verheugen per l’Europa e da Dan Price per gli Stati uniti d’America. L’apertura delle frontiere europee al pollo trattato con il cloro e quindi alla loro commercializzazione nei mercati comunitari, che sarebbe valsa in termini di business almeno 200 milioni di dollari.

Conseguenze economiche che sono state valutate modeste, in confronto alle opposizioni che si sono levate da parte degli esperti veterinari che hanno trovato una valida sponda da parte degli eurodeputati e dei governi dei 27 paesi membri, che non si sentivano abbastanza garantiti dal fatto che la Commissione avesse cercato in un primo tempo di mediare chiedendo che il pollo al cloro americano fosse chiaramente etichettato in quanto tale.

La bocciatura della proposta della Commissione era già stata data anche dal Comitato europeo per la catena alimentare e animale composto da esperti dei 27 paesi, che si erano espressi negativamente a giugno riguardo alla possibilità di riaprire le frontiere alla carne di pollo americana trattata al cloro.

Del resto l´Italia, come ricordava allora la Coldiretti, è autosufficiente nella produzione di polli grazie a 6000 allevamenti, 173 macelli, 517 imprese di prima e seconda lavorazione che danno complessivamente lavoro a 180mila addetti per una produzione complessiva di 1,13 milioni di tonnellate di carne. Quantitativi che superano ampiamente i consumi interni e che danno un fatturato complessivo di 3,5 miliardi di euro, ovvero circa il 6,5 percento del valore dell´intera agricoltura italiana.

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