[24/12/2008] Comunicati

Natura e nanotecnologie per sconfiggere il cancro

LIVORNO. I ricercatori impegnati nel progetto Receptronics sono convinti che natura e ultime novità della nanotecnologia possano insieme servire a scoprire nuove vie per diagnosticare il cancro. Si tratta di un progetto finanziato dall´Ue con 1,99 milioni di euro a cui lavorano esperti da quattro paesi europei del campo della biochimica, bioingegneria, nanotecnologia e tecnologia informatica e che è coordinato da un italiano: il professor Marco Tartagni dell´Università di Bologna. Il progetto triennale è stato ufficialmente concluso a settembre 2008, ma i partner sono talmente entusiasti dei risultati già ottenuti, che hanno concordato sull´autofinanziamento di almeno un altro anno di collaborazione.

Receptronics punta a sviluppare nuove tecnologie ibride rivoluzionarie che diano la possibilità di individuare le malattie alla loro insorgenza. «Al centro del processo c´è il riconoscimento della molecola – si legge in una nota esplicativa - un processo che l´organismo umano compie continuamente. Per scopi medici, il tipo di molecola che bisogna riconoscere è chiamata biomarker e la sua presenza può indicare che la malattia si è scatenata ben prima che appaiono altri sintomi. Affinché possa riconoscere le biomolecole, la natura ha sviluppato dei recettori, che sono riflessioni delle molecole che vengono avvertite. Ogni tipo particolare di biomolecola possiede il suo proprio recettore in natura».

Sul bollettino scientifico dell´Ue Cordis, Tartagni spiega che «L´idea è quella di usare la bioingegneria per sfruttare il processo naturale per la ricognizione molecolare e di combinarlo con l´elettronica più recente. L´estremità iniziale del sistema è costituita da recettori bio-ingegnerizzati che sono molto simili a quelli prodotti dalla natura e appositamente progettati per avere le molecole come bersaglio, messi insieme all´estremità finale con sistemi di microelettronica prodotti dall´uomo. I risultati sono molto promettenti e potremmo presto svelare il metodo migliore e più preciso mai sviluppato per percepire le singole molecole. Il cancro si sviluppa in pieno soltanto dopo mesi o anche anni di distanza dall´apparizione dei primi biomarker. Ciò che serve è un sensore intelligente che possa avvertire con precisione le concentrazioni di una vasta gamma di molecole, e l´unico modo per ottenere la necessaria precisione è di contare le singole molecole. La natura ha sviluppato un modo per farlo e noi stiamo cercando di fare esattamente quello che fa la natura. Abbiamo studiato tecniche nuove che stanno funzionando molto bene e ora dobbiamo metterle insieme. Stiamo lavorando ad un´apparecchiatura per la localizzazione dei biomarker compatta e poco costosa per i centri di cura, che possa essere resa disponibile per il mercato».

Gli scienziati partono dalla convinzione che l´evoluzione abbia già fornito all´organismo umano una serie di strumenti che possono essere usati per diagnosticare le malattie: «Quando prendiamo un raffreddore o l´influenza, questi sono accompagnati da mal di gola e naso tappato, ad esempio. In questo modo il nostro organismo ci comunica che abbiamo l´influenza. Anche il naso tappato è un indizio che il nostro organismo sta combattendo e gia sta vincendo la battaglia. Tuttavia, il funzionamento di questo meccanismo è estremamente complicato; esso coinvolge organismi complessi, strumenti e sistemi che gli scienziati stanno ancora tentando di capire e, si spera, riusciranno un giorno ad imitare».

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