[29/12/2008] Energia

Ai russi piace il gas nazionalizzato della Bolivia

LIVORNO. La storia è veramente una strana bestia che percorre vie tortuose. Lo stato-mercato russo che ha sostituito l´Unione Sovietica corre in soccorso della Bolivia socialista di Evo Morales per rafforzare le nazionalizzazioni del gas e sostituire americani ed europei.

Secondo quanto detto oggi ad alcuni giornalisti messicani dal ministro boliviano per gli idrocarburi, Saul Avalos, «Gli investimenti delle imprese russe per la valorizzazione di nuovi giacimenti di gas boliviani potrebbero raggiungere i 4,5 milioni di dollari. Le prospezioni inizieranno nel gennaio 2009».

Quel che è certo è che una delegazione russa composta da alti papaveri di Gazprom e di Lukoil è attesa a La Paz a gennaio per mettere nero su bianco gli investimenti russi nel settore del gas del più povero Paese del Sud America.

Secondo Avalos «Il governo russo aiuterà ugualmente la Bolivia a creare un istituto di ricerca del gas naturale nel 2009».

La lezione boliviana dimostra che in un mondo ormai multipolare e sempre più affamato di energia, se un Paese si sbarazza di vecchi "amici" troppo ingombranti ed esosi (magari, come in Bolivia alleati ad una destra nostalgica che ricorda i bei tempi golpisti della macelleria sociale dei Chicago boys), c´è sempre qualcuno disposto a sostituirlo alle nuove condizioni.

Uno spiraglio di solidarietà nel quale si sonmo prontamente infilati i nuovi governi della sinistra andina e che già nel settembre scorso aveva portato la Bolivia a firmare con Gazprom e la Total un accordo per la valorizzazione e l´estrazione del gas naturale "nazionalizzato".

Intanto il presidente indio Evo Morales ha annunciato che si recherà in visita ufficiale in Russia a febbraio per firmare un pacchetto di accordi di cooperazione con Mosca che avranno al centro proprio l´energia.

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