[08/05/2006] Rifiuti

Il presidente dei chimici: «Ecco cosa sono le nanoparticelle»

FIRENZE. Il presidente dell´ordine dei chimici della toscana Lario Agati interviene sul problema delle nanoparticelle emesse dagli inceneritori e indicate dai comitati per dimostrare la nocività di questi ultimi.

Presidente Agati, ci può spiegare cosa sono queste nanoparticelle?
«Intanto il termine "nanoparticelle" può significare tutto o niente. Le Pm10 sono tutte le particelle con diametro inferiore a 10 micron, quindi le Pm 2,5 sono quelle aventi diametro inferiore a 2,5 micron, ma ce ne sono anche di più piccole. Per esempio il fumo della sigaretta introduce nel nostro organismo una valanga di particelle molto inferiori al micron, che pur infilandosi dentro i polmoni vengono poi in gran parte ricacciate fuori. Insieme a queste particelle il fumatore assorbe monossido di carbonio e questo sta a significare che non esiste nulla di innocuo nel momento in cui respiriamo qualcosa che non ha solo ossigeno e azoto, che sarebbe l’atmosfera perfetta».

Non sembra allarmato da queste Pm 2,5…
«Le nanoparticelle inferiori anche a 2,5 micron vengono regolarmente emesse dai tubi di scarico delle nostre auto e dei nostri camion, alcune entrano subito in dispersione nell’atmosfera, altre vengono risollevate dalle altre auto, altre si annidano nel terreno, sono comunemente presenti nell’atmosfera che respiriamo, questo ovviamente non significa che facciano bene….
Io dico solo che se un Beppe Grillo e un Montanari qualsiasi diventano la bocca della verità in Italia, siamo rovinati, perché loro hanno fatto questo: ti hanno detto “tu stai respirando delle particelle, che non vedi, che non senti ma che sono micidiali e ti uccideranno”. Quando finiscono gli argomenti scientifici ecco che si punta alla magia per terrorizzare i cittadini. Questi oggetti misteriosi (le nanoparticelle, ndr), che ogni giorno entrano già nel nostro corpo fumando sigarette o respirando in mezzo al traffico».

Però i filtri dei termovalorizzatori non trattengono le nanoparticelle che lei stesso dice che non fanno bene...
«Gli attuali sistemi di trattamento finale dei fumi prevedono che lo scarico passi attraverso delle "maniche di tessuto" che hanno dei forellini di dimensioni tali che per ogni metro cubo vengono rilasciate in aria solo 2/3 milligrammi di polveri, che evidentemente sono quelle più piccole dei forellini. Va ricordato che quello dei termovalorizzatori è un sistema di filtraggio universalmente utilizzato e il limite massimo è quello di 10 milligrammi, quindi siamo ampiamente sotto la soglia».

I comitati parlano spesso di impianti di trattamento a freddo. Che cosa sono?
«Sinceramente proprio non lo so. Ogni tanto qualcuno tira fuori qualcosa di diverso. 30 anni fa i giapponesi vennero fuori con un sistema che prendeva i rifiuti, li pressava, li metteva in una gabbia metallica da 1 metro cubo, quindi li calava dentro bitume fuso: il pacco era isolato completamente dall’ambiente e veniva buttato in qualche discarica. Questo era un trattamento a freddo. Poi però ci si accorse che nel fare questa operazione veniva fuori un bel sugo di rifiuti e che questa roba andava comunque depurata in qualche modo. Insomma, quella dei comitati mi sembra una scelta aculturale, dove rifiutano qualsiasi confronto con la scienza per fare solo un’opposizione ideologica».

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