[05/01/2009] Energia

Il sogno nucleare turco diventerà un incubo?

LIVORNO. Tre mesi dopo il fallimento della gara d´appalto per il nucleare turco, il ministero per l´energia atomica di Ankara ha annunciato che l´offerta nucleare russa è quella che comprende i migliori criteri tecnici.

La "gara" per la costruzione della prima centrale nucleare turca è stata poco più di una farsa: l´unico partecipante è stato un consorzio formato dal capofila Atomstroyexport, un´impresa statale russa, insieme a Inter Rao e Turkish Park Teknik.

La gara è stata valutata come deludente da parte di molti analisti del settore nucleare, visto che un certo numero di società straniere e turche, dopo aver mostrato interesse, si sono ritirate lasciando campo libero al consorzio russo che dovrebbe costruire tre centrali nucleari in Turchia per 4.000 megawatt totali, che dovrebbero ridurre del 25% le importazioni di energia.

Per Greenpeace, la Turchia «Con questa decisione, è riuscita a contraddire uno dei pochi criteri fissati all´inizio, come quello che la tecnologia doveva essere stata "provata". Infatti avevano redatto un intero capitolo dedicato alla spiegazione di come la tecnologia avrebbe dovuto essere "provata" in altri Paesi. Tuttavia quando hanno ricevuto una sola offerta hanno deciso di cestinare i propri criteri e approvare un prototipo. Quale sarà la garanzia per il popolo della Turchia, se le loro autorità di regolamentazione nucleare non si sentono obbligate a seguire i propri criteri?».

Secondo gli ambientalisti la gara d´appalto è stata fatta contro il diritto alla concorrenza; la licenza per costruire l´impianto nucleare di Akkuyu è stata data addirittura 40 anni fa, in assenza di importantissime analisi sul rischio sismico che in Turchia è fortissimo, tanto che oggi quella concessione non potrebbe essere data; l´Agenzia turca per l´energia atomica contraddice i propri criteri, anche perché uno dei motivi per chiedere di costruire centrali nucleari in Turchia è stato quello di ridurre la dipendenza energetica dalla Russia.

«Quindi – chiede Greenpeace – cosa ha pensato il ministro dell´energia della Turchia, Hilmi Guler? Beh, non siamo sicuri che abbia una risposta pronta a questa domanda. Tuttavia, se riuscirà ad ottenere di versare il primo cemento versato a Akkuyu, avrà sicuramente decenni a pensarci».

In Turchia l´avventura nucleare era stata bloccata dalla catastrofe di Cernobyl che ha avuto forti ripercussioni anche nel Paese con un aumento di casi di cancro, ma nel 2006 il governo islamico del Partito della Giustizia e dello Sviluppo ha ridato vita all´ammuffito programma nucleare scatenando una serie di manifestazioni di protesta (nella foto) nei 7 siti scelti come possibili aree nucleari e nelle città vicine.

Torna all'archivio