[09/01/2009] Aria

Niente ´cow tax´ sulla flatulenza delle mucche americane

LIVORNO. L´idea di una "cow tax" sulle flatulenze delle mucche era stata presa in considerazione dalla Environmental protection agency Usa (Epa) nell´ambito delle proposte di regolamentazione delle emissioni di gas serra rese note a luglio del 2008.

Quelle idee, fino al 28 novembre, sono state sottoposte alle osservazioni di altre agenzie ed associazioni di cittadini, ma analisi effettuate dal dipartimento per l´agricoltura e dall´American farm bureau hanno valutato in 18.375.000 dollari all´anno il costo di questa imposta per gli agricoltori.

Per questo l´Epa fa marcia indietro e assicura che non proporrà più la cow tax e che quella era solo un´idea per stimolare commenti e contributi sulle azioni da intraprendere per la riduzione dei gas serra nell´ambito del "Clean air act".

Gli allevatori non sui fidano e chiedono di cancellare anche solo l´ipotesi della tassa sul metano delle mucche.

Secondo l´Epa, le notifiche delle proposte presentate non raccomandavano l´uso di una particolare regolamentazione del "Clean air act", né impegni precisi per una particolare riduzione di specifiche emissioni di gas serra, ma solo un approccio globale, per approfondire l´esplorazione delle opportunità e delle sfide che l´applicazione del Clean air act presenta alle amministrazioni.

L´Epa sta ancora esaminando le osservazioni ed occorrerà ancora molto tempo per dare risposte precise, anche perché si annuncia la rivoluzione di Obama che sconvolgerà tutta la dirigenza, e forse assetto e compiti, dell´Agenzia ambientale Usa.

Il timore è che il mugugno dell´industria della carne e lattiero-casearia diventi protesta politica, ma anche il giornalista Peter Hardin, editore di "The Milkweed", un giornale del settore, ha detto al New York Farm Bureau che le preoccupazioni hanno poco senso: «Ovviamente l´Epa non propone una nuova "cow tax". L´Epa sta cercando di trovare una nuova scusa per continuare a non far niente».

Tutti però chiedono studi accurati sul peso dell´allevamento e dell´industria lattiero-casearia degli Stati Uniti, e sul ruolo dell´intero settore agricolo nelle emissioni di gas serra.

«Forse alcune pratiche di alimentazione possono ridurre le flatolenze della digestione vaccina – dice - Ma ho il sospetto che il maggior contributo alla discussione sulla riduzione del riscaldamento globale possa venire da noi, con la gestione giornaliera dei prodotti lattiero-caseari e del letame di mucca, una volta che questo meraviglioso, fertile materiale venga affidato a noi».

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