[09/05/2006] Rifiuti

Dove finisce la raccolta differenziata?

FIRENZE. Dove vanno a finire, e in quali impianti, le raccolte differenziate in Toscana? Cominciamo il viaggio nel mondo del riciclo e recupero con Antonio Marrucci, presidente di Revet, il consorzio che si occupa di selezione e avvio al recupero di multimateriale.
«Revet – dice Marrucci – è una società mista alla quale partecipano Quadrifoglio, Publiambiente, Geofor e Sienambiente. Per la raccolta multimateriale, composta da vetro, plastica, lattine in acciaio e in alluminio e poliaccoppiato, stiamo servendo 210 comuni toscani, per circa 2.650.000 abitanti equivalenti: a qualcuno curiamo la raccolta, ad altri la selezione. Il tutto in base ad un accordo quadro Anci-Conai, i comuni riscuotono un contributo che copre parzialmente le spese, da quel momento il materiale diventa proprietà di Revet che usa piattaforme per valorizzare, pulire, rendere adatti i materiali raccolti al riciclo. La plastica viene avviata a produttori di granuli attraverso Corepla, ma Revet ha investito anche nel riciclo di plastica di minor valore, come gli
shoppers e i film per la realizzazione di pallet o manufatti (anche panchine ed arredi urbani). Acciaio e alluminio vengono inviati a fonderie che recuperano i materiali. Per il poliaccoppiato stiamo facendo insieme a Tetrapak una sperimentazione di recupero multiuso: oltre al recupero di carta, plastica e alluminio, produciamo anche il "marhalene", un materiale che serve alla realizzazione di chiavi, tubi, ecc. Tutte le lavorazioni di cui ho parlato avvengono a Pontedera. Per il vetro, per il quale il consorzio Coreve, a differenza di Cial per l´alluminio, Cna per l´acciaio e Comico per la carta, non ha mai firmato la convenzione, Revet valorizza il materiale raccolto con l´invio del prodotto dell´impianto di Empoli, il cosiddetto "prontoforno", alle vetrerie».

Quindi quale situazione abbiamo per l’utilizzo del multimateriale raccolto con le differenziate in Toscana?
«La sensazione è che tutto ciò che viene raccolto sia avviato al riciclo e recupero di materia e solo una piccola parte al recupero di energia. Poi ci sono certamente problemi di carattere economico e di convenienza per il cittadino o le amministrazioni sui quali si può discutere, ma la filiera funziona».

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