[12/01/2009] Energia
LIVORNO. La Commissione europea ha messo la firma sotto la versione nuove e definitiva del documento sul controllo del transito di gas russo attraverso l´Ucraina. Alla firma hanno partecipato, come chiedeva il Kremlino, il commissario europeo all´energia Andris Piebalgs, il vicepremier russo Igor Setchin e il presidente di Gazprom Alexei Miller che ha fatto il lavoro sporco per conto di Putin.
La Russia sembra aver vinto il lungo braccio di ferro: l´Ucraina ha finito per firmare il protocollo che conteneva tutte le riserve e le regole imposte dal Mosca. Ha accettato la commissione internazionale di controllo e si è rimangiata tutte le clausole giudicate indigeribili da Gazprom non conforme con il protocollo inizialmente concordato con l´Ue.
Gazprom ha accusato fino a poche ore fa Naftogaz Ukraina di non voler dare ai consumatori Ue nessuna garanzia sull´affidabilità del transito del gas russo senza subire furti e l´Ucraina ha dovuto rinunciare anche alla richiesta di avere gratuitamente 21 milioni di m3 di gas in più "a fini tecnici".
Alla fine è arrivata la resa di un´Ucraina che questa volta sembra pagare con un calo di credibilità altissimo il suo avventuristico scontro con la Russia. Una ritirata su tutti i fronti che probabilmente peserà molto sugli esiti delle prossime elezioni per il rinnovo del parlamento di Kiev e che trasformano il Paese in un sorvegliato speciale dell´Ue, costretta a controllare in prima persona che non rubi il gas in transito e assolva i debiti con Mosca e gli impegni internazionali di sicurezza energetica.