[13/01/2009] Energia

Forbes: dalla guerra del gas ci guadagnano Algeria, Turchia e Norvegia (e Yanukovic)

LIVORNO. I ministri dellŽenergia dellŽUnione europea, riuniti in sessione straordinaria a Bruxelles per discutere delle conseguenze della crisi del gas russo-ucraina, hanno adottato un documento finale nel quale si legge: «Il Consiglio ha incaricato la Commissione europea, così come i Paesi membri dellŽUnione europea colpiti dalla crisi, di valutarne le conseguenze economiche e sociali e di determinare le misure da intraprendere, soprattutto di aiuto a questi Paesi».

Nonostante la riapertura dei rubinetti e lŽinvio dei controllori europei, lŽUe teme che la crisi si possa ripetere in futuro e i ministri hanno incaricato la Commissione Ue di valutare anche lo stato della rete gasiera europea e di determinarne i punti deboli. I 27 ministri dellŽenergia hanno proposto di diversificare gli itinerari e le fonti di rifornimento di gas e di realizzare nuove aree di stoccaggio di gas liquefatto. La riunione si è conclusa con lŽimpegno ad elaborare entro il 9 febbraio misure per assicurare la sicurezza energetica dellŽUe.

Un buon modo per prepararsi potrebbe essere la lettura di un articolo pubblicato dalla rivista economica Usa Forbes, secondo il quale nella guerra del gas russo-ucraina non ci sono vincitori, ma ne hanno già approfittato Paesi come lŽAlgeria, la Turchia e la Norvegia.

Secondo Forbes «La Turchia, che ha valorizzato il suo potenziale di transito alternativo, ha nettamente aumentato le sue chances di aderire allŽUnione Europea, che vede di mal occhio la sua dipendenza eccessiva in rapporto alle forniture di idrocarburi che transitano dallŽUcraina. Dal canto suo, il gruppo algerino Sonatrach ha messo a profitto il calo delle esportazioni russe per inviare più metaniere verso la Turchia, dimostrando così la sua disponibilità a ri-esportare il gas algerino verso lŽUe. Infine, la norvegese Gassco ha annunciato la settimana scorsa di aver battuto il record di esportazioni di gas, mentre la sua consorella StatoilHydro ha sbloccato diversi contratti a lungo termine».

Per gli analisti di Forbes il futuro sarebbe rosa anche per colossi energetici europei come Royal Dutch Shell, Bp e 4Gas, specializzati nella liquefazione del gas naturale.

Ma lo scontro sul gas potrebbe avere immediate ripercussioni sul futuro politico dellŽUcraina. Secondo Forbes, lŽex primo ministro Viktor Yanukovic, ora a capo dellŽopposizione filo-russa del Partito delle Regioni, «ha nettamente aumentato le sue chances di vincere le elezioni presidenziali del 2010». La retorica antirussa dei partiti che fecero la "rivoluzione arancione" non attirerebbe più gli stremati e impoveriti elettori ucraini che sono impauriti dallŽaumento del prezzo del gas e alla fine delle sovvenzioni di Mosca.

La guerra del gas potrebbe avere una vittima di lusso: lŽentrata dellŽUcraina nella Nato, e allora la durezza con la quale Putin e Medvedev hanno affrontato la tenzone e corso il rischio di uno scontro con lŽoccidente avrebbe una spiegazione molto concreta sia dal punto di vista politico che del tentativo dello Stato-mercato russo di ricostituire lo spazio vitale economico dellŽex-Urss, che ha bisogno della grande e strategica Ucraina.

Torna all'archivio