[14/01/2009] Vivere con cura di Marinella Correggia

Un bel piumino d’oca contro il freddo? No, grazie

RIETI. L’organo che lo ha tradotto e lo diffonde è la rete di informazione animalista agire ora (www.agireora.org) , ma il documento La produzione di piume e piumini è della Fao, l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura (link a fondo pagina)). Sono informazioni tecniche, asettiche. Certo il loro obiettivo non è boicottare il settore dei piumini d’oca, anzi. Eppure ci riescono benissimo. Perché la realtà parla da sola e dimostra un netto intreccio fra l’altro fra il settore dei piumini e quello dell’orrido fegato d’oca. Ne concludiamo che contro il grande freddo sono meglio le vecchie imbottiture di cotone pressato, o il pile (fatto di plastica riciclata).

Ecco il documento: “Il prodotto più pregiato è il piumino, che si ottiene dall’area del petto delle oche; poi la piuma. La maggior parte dei prodotti commerciali contengono entrambi i tipi; maggiore è la percentuale di piumino, maggiore è il valore.[...] La raccolta di piume da oche vive può essere un’importante fonte di guadagno da quelle oche che sono allevate per la carne, il foie-gras e per quelle da riproduzione. La raccolta di piume e piumini da oche vive è possibile in coincidenza con la muta naturale cioè circa ogni 6 settimane. Ogni oca al primo spiumaggio (8-10 settimane di età) rende circa 80 g di prodotto, mentre ai successivi cicli la resa è di 100-120 g e la percentuale di piumino è intorno al 15-20% in peso. [...] Le oche di allevamento possono essere spiumate manualmente durante il periodo non di cova, quindi 3 o 4 spiumaggi per stagione, senza che, come dimostra un recente studio polacco, ci siano effetti dannosi nella susseguente produzione di uova o nella fertilità. [...] Il commercio internazionale di piume e piumini è stato, nel 1994, di circa 76.000 tonnellate per un valore di 650 milioni di dollari; questi dati si riferiscono a tutte le tipologie di piume dove quelle di oca rappresentano il 30-40% del totale. [...] La domanda dei mercati internazionali è concentrata principalmente in 6 nazioni (tra cui l´Italia) mentre la produzione è principalmente localizzata in Europa (Francia, Polonia e Ungheria), Asia e Nord America.[...]

Nella maggior parte del mondo non ci sono strutture di macellazione con l´equipaggiamento adatto per la lavorazione delle oche. [...] Per l’uccisione di piccoli numeri di oche il metodo è quello di appendere l’oca e infilarla in un imbuto a testa in giù in modo che sporga la testa. La parte inferiore del collo è rivolta verso l’operatore che tronca la giugulare con un´incisione sul lato sinistro, senza tagliare la testa. L’imbuto impedisce lo sbattere delle ali e permette al sangue di fluire liberamente [...] Negli impianti meccanizzati si procede con lo stordimento elettrico. Gli animali sono appesi a testa in giù lungo una linea di macellazione orizzontale e ricevono una scossa elettrica quando la loro testa viene immersa in una soluzione elettrolitica. In alternativa è possibile utilizzare un coltello con una lama di non più di 1 cm di lunghezza, affilata su entrambi i lati e con questo penetrare il cervello attraverso l´estremità della scanalatura del becco nella parte posteriore della bocca prima del taglio della giugulare [...] Completato il dissanguamento le oche possono essere spiumate manualmente o immerse in acqua a 60-68 gradi per 1-3 minuti per allentare le piume. [...] La scottatura deve essere limitata all’essenziale giusto per rendere agevole lo spiumaggio.

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