[14/01/2009] Rifiuti

L´Ue ai costruttori di auto: pensate già a facilitarne il riciclo

LIVORNO. L’Ue adegua al progresso tecnico le norme sull’omologazione dei veicoli a motore per quanto riguarda la loro riutilizzabilità, riciclabilità e recuperabilità: la Commissione europea ha infatti modificato la direttiva sull’omologazione dei veicoli del 2005 - con direttiva pubblicata sulla Gazzetta ufficiale europea di oggi.

Gli stati dovranno adattarsi alle nuove disposizioni entro il 3 febbraio 2010 e dal giorno successivo dovranno applicarle.

La direttiva parte dall´ovvio presupposto che i veicoli a motore a un certo punto giungono a fine vita e da beni divengono rifiuti. Ma alcune parti delle auto possono essere reimpiegate, riutilizzate e riciclate. Ed è proprio qui che giocano un ruolo importante i costruttori - sia dei veicoli sia dei materiali ed equipaggiamenti - che attraverso disposizioni comunitarie e nazionali sono tenuti a facilitare la futura riutilizzabilità, riciclabilità e recuperabilità fin nelle primissime fasi dello sviluppo di nuovi veicoli.

Per prevenire la formazione di tali rifiuti i costruttori di veicoli, in collaborazione con i costruttori di materiali ed equipaggiamenti, devono limitare l’uso di sostanze pericolose nella costruzione dei veicoli e ridurle quanto più possibile sin dalla fase di progettazione, in particolare per prevenirne il rilascio nell’ambiente, facilitare il riciclaggio ed evitare l’esigenza di smaltimento dei rifiuti pericolosi. Devono adottare una progettazione e produzione di veicoli nuovi che tenga pienamente in considerazione e agevoli la demolizione, il reimpiego, il recupero e soprattutto il riciclaggio dei veicoli fuori uso e dei loro componenti e materiali.

Inoltre dovrebbero reimpiegare una quantità crescente di materiale riciclato nei veicoli e in altri prodotti, al fine di sviluppare il mercato dei materiali riciclati.

Naturalmente gli Stati membri dovranno agevolare tutto ciò rilasciando le relative omologazioni ai nuovi veicoli progettati secondo tale approccio. Infatti secondo la normativa comunitaria, nessuna omologazione dovrebbe essere rilasciata se non vengono rispettati determinati aspetti di riutilizzabilità, riciclabilità e recuperabilità dei componenti. E a tal fine il costruttore dovrà elaborare una strategia fondata su tecniche collaudate, disponibili o in via di sviluppo all’atto della domanda di omologazione.

Del resto la riutilizzabilità dei componenti, la riciclabilità e la recuperabilità dei materiali dei veicoli fuori uso rappresentano una parte sostanziale della strategia comunitaria per la gestione dei rifiuti.

Ed è proprio a partire dalla progettazione che il legislatore europeo cerca di ridurre la produzione dei rifiuti e di agevolare il recupero dei componenti e materiali provenienti da veicoli fuori uso.

In generale una corretta gestione dei rifiuti passa in primo luogo attraverso la politica di prevenzione della produzione del rifiuto, in secondo luogo attraverso recupero di materia, poi di energia e in fine attraverso le operazioni di smaltimento.


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