[15/01/2009] Comunicati

La Cina punisce 15.000 imprese inquinanti

LIVORNO. Il ministero della protezione dell´ambiente ed altre autorità di regolamentazione ambientale della Cina hanno convocato una conferenza stampa a Pechino per annunciare che «L´anno scorso, circa 15.000 imprese sono state sanzionate per inquinamento e circa 100 persone giudicate responsabili sono state punite secondo la disciplina».

L´agenzia ufficiale Xinhua, che rilancia con grande evidenza la notizia, non spiega però in cosa consistano sanzioni e disciplina, ma con tutta probabilità, vista la stretta data dal governo comunista anche in seguito agli scandali alimentari che hanno compromesso la già dubbia affidabilità delle esportazioni cinesi, si tratta di multe per le aziende e di galera e pubblica gogna (se non peggio) per gli inquinatori.

Il ministro della protezione dell´ambiente, Zhu Shengxian (Nella foto) ha detto che «Nell´ultimo anno la Cina ha fatto dei grandi progressi nella riduzione dell´inquinamento. L´anno scorso 156 progetti, per un valore totale di 473,7 miliardi di yuan (circa 69 miliardi di dollari), sono stati respinti perché consumavano troppa energia o erano troppo inquinanti. I 579 progetti approvati impediranno l´emissione di 468.600 tonnellate di biossido di zolfo e di 38.400 tonnellate di ossigeno chimico».

La Cina nel 2008 ha anche aumentato la sua capacità di trattamento dei reflui di 12,8 milioni di tonnellate al giorno ed ha realizzato centrali a carbone munite di sistemi di desolforazione che producono 86 milioni di kw. Zhu sottolinea che «A settembre, più di 51 miliardi di yuan sono stati investiti in 881 progetti per il controllo dell´inquinamento degli 8 fiumi principali, compresi I fiumi Huaihe, Haihe e Songhua. Nelle regioni rurali, 500 milioni di yuan sono stati investiti in programmi di protezione dell´ambiente che coprono più di 700 villaggi e circa 4 milioni di abitanti».

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