[15/01/2009] Parchi

Il modello Valdostano per le montagne dell´Ue?

LIVORNO. Il commissario europeo alla politica regionale, Danuta Hübner, il 16 e 17 gennaio sarà in Val d´Aosta per incontrare il presidente della regione autonoma, Augusto Rollandin, per discutere del nuovo programma di sviluppo regionale sostenuto dall´Unione europea. Per la Hübner «Le zone di montagna costituiscono una grande riserva di diversità e, benché ci viva solo il 10% della popolazione, la maggioranza degli europei approfittano dei numerosi vantaggi di queste regioni: l´acqua, l´energia, la biodiversità e il turismo. Il nostro attuale dibattito sulla coesione territoriale ci aiuterà precisamente a migliorare lo sviluppo sostenibile e l´attrattività di questi territori sia per i cittadini che per le imprese di tutta Europa».

La Val d´Aosta è stata la prima regione europea a spendere i finanziamenti Feder allocati per il periodo 2000 - 2006. Tra il 2007 e il 2013, la Val d´Aosta usufruirà di un investimento europeo di 104,6 milioni di euro, 19,5 dei quali provenienti dal Fondo europeo di sviluppo regionale (Feder), 32,9 milioni dal Fondo sociale europeo (Fse) e 52, 2 dal Fondo agricolo europeo per lo sviluppo rurale (Feader). La Hübner sottolineerà anche in Val d´Aosta l´importanza del documento "Regioni 2020" che permetterà alle regioni europee di valutare il loro grado di vulnerabilità di fronte a sfide come il cambiamento climatico, l´energia, la globalizzazione, l´evoluzione demografica, Tutti temi che riguardano da vicino le aree montane.

Il 17 gennaio la Hübner visiterà Fort Bard, restaurato nel con fondi Feder e che ora ospita il museo delle Alpi ed il museo delle frontiere. L´obiettivo del nuovo programma per la Val d´Aosta sostenuto dall´Ue e basato sulla ricerca, è quello del miglioramento della qualità della vita della popolazione (considerata già tra le più agiate dell´Italia e dell´Ue) attraverso il sostegno alla competitività regionale e allo sviluppo sostenibile.

Per innovazione deve intendersi il servizio della promozione delle risorse naturali della regione e delle sue aree protette; il recupero ambientale di aree urbane ed industriali favorendo le energie rinnovabili e i mezzi di trasporto puliti; l´estensione la rete dio accesso alla banda larga per internet nelle valli poco popolate. La Val d´Aosta partecipa anche a numerosi progetti di cooperazione con la Francia e la Svizzera sostenuti dall´Ue. Ad esempio, l´iniziativa "Espace Mont-Blanc" riunisce 35 comuni a cavallo del confine tra Savoia, Alta Savoia, Val d´Aosta e Valais. Si tratta di 3 progetti comuni per il mantenimento di zone coltivate per il sostegno all´agricoltura ed alla pastorizia; per incoraggiare un turismo integrato compatibile con la salvaguardia delle risorse ambientali e che limiti l´impatto dei trasporti. Un programma Interreg finanzia le comunità locali per la realizzazione di 50 sentieri tematici per gli escursionisti.

C´è da dire che quello che l´Ue indica come un possibile modello non è tutto rose e fiori: a giunta valdostana guidata dall´Union Valdotaine è accusata dai Verdi e dagli ambientalisti di predicare bene e razzolare male, soprattutto per quanto riguarda trasporti, infrastrutture e cementificazione del territorio.

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