[20/01/2009] Parchi

In pericolo le praterie di posidonia del Lazio

ROMA. Secondo Marevivo le praterie di posidonia delle coste laziali sarebbero in pericolo: «presentano fenomeni di regressione già osservata da diversi anni. Ciò sembra dovuto principalmente all´antropizzazione costiera rappresentata tra l´altro dalla costruzione di moli, pontili, porti, scarichi di sostanze inquinanti attraverso fiumi e canali, pesca a strascico illegale e ancoraggi che contribuiscono all´inquinamento e alla modifica della circolazione delle correnti a livello locale».

E´ quanto è emerso dagli studi sulle praterie di posidonia laziali svolti da Arpalazio e Marevivo all´interno del Programma triennale di monitoraggio per il controllo dell´ambiente marino costiero 2008-2011, promosso dal ministero dell´ambiente ed elaborato tenendo conto anche delle attività di controllo svolte tra il 2001 e il 2007. Carmen di Penta, direttrice di Marevivo spiegano che la collaborazione con Arpalazio «è nata per costruire una ottimale sinergia tra le capacità tecniche dell´agenzia e l´esperienza maturata dall´associazione nei programmi di indagine sulle acque marino-costiere. In termini operativi, l´indagine è stata effettuata in 3 aree (Foce del Marta, Rio Martino e S. Felice Circeo), da una squadra mista di tecnici di Arpa Lazio e di subacquei esperti di Marevivo, con il supporto della Guardia Costiera, per effettuare osservazioni in campo correlate alle caratteristiche e allo stato della prateria, nonché prelevare ciuffi di posidonia da sottoporre ad analisi successive di laboratorio».

«Marevivo – proseguono - da oltre 23 anni è impegnata nella tutela di questa preziosissima pianta marina con campagne di ricerca e sensibilizzazione. Non si deve trascurare che, oltre all´insostituibile valore ecologico, dalla tutela e salvaguardia della posidonia derivano anche interessi economici diretti che coinvolgono la collettività. Infatti si stima che in area turistica 1 mq di spiaggia abbia una resa economica tra 1000 e 4000 euro per anno, alla scomparsa di 1 m di spessore della prateria corrisponde l´arretramento di ben 20 m circa di spiaggia, con un danno economico dell´ordine di 20.000/80.000 euro per anno. Destinare risorse a progetti come questo significa agire in un´ottica responsabile per un futuro sostenibile».

Filiberto Zaratti, assessore all´ambiente della regione Lazio, sottolinea che: «La posidonia è un elemento fondamentale degli ecosistemi litorali costieri le cui praterie sommerse sono ambienti ricchissimi di vita e rappresentano una delle componenti fondamentali della stabilità e della biodiversità delle nostre coste. Oltre a ospitare numerosi pesci e molti altri organismi, le praterie di posidonia svolgono un insostituibile ruolo di protezione delle coste dall´erosione marina e consolidamento dei fondali. La stessa Unione Europea ha riconosciuto la rilevanza di questi ambienti dichiarandoli habitat di interesse comunitario, meritevoli di un´attenta tutela. La Regione intende mettere in campo tutte le forze necessarie per assicurare la conservazione delle praterie di posidonia: il raggiungimento di questo obiettivo contribuirà alla salvaguardia degli ecosistemi marini e delle nostre coste».

«I progetti di monitoraggio dell´ambiente marino-costiero sul mediterraneo – spiega il commissario di Arpalazio Corrado Carrubba - rappresentano un importante strumento di conoscenza e di supporto alla individuazione delle azioni di pianificazione e di tutela dell´ecosistema. L´Agenzia, in questo senso, ritiene essenziale e prioritario fornire il proprio contributo sia in termini di promozione che di sviluppo delle attività tecniche di monitoraggio. Non trascurando peraltro l´importanza di sostenere programmi basati e articolati sulla più vasta collaborazione tra istituti, enti in grado di fornire risultati e valutazione a carattere interdisciplinare».

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