[22/01/2009] Consumo

Autorizzazione mais Ogm, Colombo: «Violata sovranità alimentare dei cittadini Ue»

LIVORNO. Ieri la notizia che la Commissione europea ha avviato la procedura di autorizzazione per due tipi di mais geneticamente modificati (il Bt11 della multinazionale Syngenta e il Bt1507 della società Pioneer) ha suscitato la reazione di Legambiente, che ai Governi il compito di contrastare questa procedura, votando contro nel Comitato di autorizzazione. Quindi l’Europa va avanti, o sarebbe meglio dire la Commissione europea va avanti, nonostante gli europei non abbiamo mai dimostrato nei sondaggi di essere favorevoli agli organismi modificati dal punto di vista di genetico.

«Si può dire che è violata la sovranità alimentare dei cittadini europei e che è violata la volontà di alcuni paesi membri» ci ha detto Luca Colombo, agronomo esperto della materia della Fondazione per i diritti genetici.

E come andrà avanti questa vicenda?
«Come sempre si va avanti con spinte e controspinte. Anche in questo caso se in sede di Comitato di autorizzazione non verrà raggiunta la maggioranza qualificata (cioè un voto ponderato, equilibrato tra i diversi Stati membri, previsto dalle procedure) allora la palla tornerà di nuovo alla Commissione, che ha già manifestato l’intenzione di autorizzare i due tipi di mais transgenici. Nei fatti l’iter era già avviato e venne bloccato nel 2007 per perplessità espresse dal Commissario Stavros Dimas e adesso si riapre».

Ma perché la Commissione ha riaperto la procedura?
«Grazie a pressioni da parte dell’industria e a spinte interne alla commissione. Alcuni mesi fa c’erano indiscrezioni sull’Indipendent on Sunday riguardo a pressioni da parte del presidente Barroso e di altri commissari di concerto con alcuni governi dei paesi membri. E’ probabile che vi sia un insieme di eventi che fra loro hanno fatto sinergia».

Quindi non resta che augurarsi che vi siano Stati membri che si oppongono?
«Sì gli Stati membri possono votare contro in sede di Comitato di autorizzazione, e qualora anche questo non bastasse e la Commissione andasse avanti, possono avvalersi delle clausole di salvaguardia, anche se non sempre può bastare».

Si spieghi meglio.
«Alcuni paesi hanno per esempio espresso clausole di salvaguardia rispetto all’autorizzazione alla coltivazione del mais Mon 810, unica varietà ammessa alla coltivazione in Europa. Ma le motivazioni addotte per sostenere le clausole di salvaguardia non sono state ritenute adeguate dall’Agenzia per la sicurezza alimentare, nonostante vi fossero invece evidenze degli impatti prodotti da queste coltivazioni. Quindi queste clausole espresse da Grecia, Ungheria e Francia verranno rimosse e il mais Ogm potrà essere coltivato».

Ma come può la Commissione non tener conto delle avversità espresse dai cittadini e dagli Stati membri?
«E’ possibile perché la Commissione europea non è un organismo democraticamente eletto dai cittadini, ma nonostante questo in base alle regole del trattato europeo può comunque prendere decisioni importanti anche se non condivise».

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