[28/01/2009] Vivere con cura di Marinella Correggia

Ecologia oblige 2009

RIETI. Dialogo sulla storia a fumetti La statua di carne, della serie Dylan Dog:
“Sei di quelli che giudicano una persona dalle sue azioni?”
“Conosci un altro modo?”.

In effetti le azioni non sono un indicatore insignificante! Ma andiamo più in là. Diciamo che siamo anche quello che abbiamo. Ad esempio in questo senso: che se abbiamo e usiamo troppe cose e pesanti, non possiamo dirci davvero ecologisti. Non è dunque “ho, dunque esisto”; è anzi il contrario. Se facciamo gesti pesanti per l’ambiente e per gli altri, idem. Non è l’immagine, è mostrare la sostanza. E anche avere le cose giuste per agire. Alla fine diventa uno stile.

Mentre l’antico e abusato noblesse oblige è una vera boiata pazzesca, per dirla alla Ugo Fantozzi, écologie oblige è invece un motto giusto per chi vuol vivere con cura, essere credibile e dare il buon esempio che, coome diceva Simone Weil, rispetto all’imposizione o alla pedagogia, è lo strumento di convincimento più profondo. Diventas un fatto di stile, di ecogalateo, ma uno stile che esprime la sostanza alla fine.

Ecco alcuni principi dell’écologie che oblige, nei dettagli. Possiamo divertirci ad aggiungerne…

SEMPRE SENZA
Mai con sigaretta accesa
Mai farsi vedere in Suv
Mai andare in aereo da Roma ad Asti o simili, ovvero su tragitti tutto sommato brevi
Mai andare in aereo per turismo (spesso camuffato da viaggi politico-sociali)
Mai farsi beccare al McDo o con Coca Cola e hamburger e Marlboro come certi “noglobal” italiani fino a poco fa
Mai con la bottiglietta di acqua minerale, nemmeno in treno
Mai con quegli assurdi panini avvolti in metri di alluminio
Mai in motorino smarmittato o motona rumorosa
Mai con pelliccia, stivaloni o casaccone di pelle
Mai con buste di plastica
Mai con marchi, salvo se si tratta di abiti usati

MAI SENZA: IN DOTAZIONE
Una o più sporte di tela sempre piegate in borsa o nello zaino per non usare mai sacchetti di plastica
Borraccia o thermos sempre in borsa e in caso di assembramenti mangerecci, anche un contenitore con coperchio e stoviglie durevoli
Conto alla Banca etica o presso le Mag (mutua autogestione)
Possesso e pratica della bici e dei piedi
Il contenitore per portare in ufficio il buon cibo della sera prima
In pizzeria o al ristorante il contenitore per la “mappatella” (ovvero si porta a casa quel che non è riuscito a mangiare)
Scarpetta: pulizia a fondo delle buone salse nel piatto
Al massimo un vecchio cellulare fatto solo per telefonare
Posta elettronica più che sms
Grande predilezione per l’usato e nessun interesse (anzi leggera nausea) per le vetrine del nuovo
Assortimento di cose spaiate
Casa povera di elettrodomestici ma piena di strumenti a manovella, riduttori di flusso e lampadine a basso consumo
Pannello solare sul tetto
Riscaldamenti bassi (o spenti se casa quasi passiva)
Aria condizionata? Giammai, sì al ventilatore
Apertura all’ospitalità in caso di casa non piccola
Tendenza a mandare belle lettere postali (arte postali) come regali
Tendenza a fare regali autoprodotti o usati avvolti incarta di quotidiano corredati di belle foglie essiccate.

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