[29/01/2009] Comunicati

Il Forum sociale mondiale parla della crisi ambientale

dal nostro inviato
Maurizio Gubbiotti


BELEM (Brasile). Questa volta il Social Forum Mondiale lancia le sfide delle comunità indigene, perchè è proprio a loro che viene data la parola negli spazi dell´Ufra (Università Rurale del Parà), e dell´Ufpa (altra Università di Belem), che ospitano il Forum nell´appuntamento di quest´anno.

Un´area immensa che confina con la giungla e dove sono tanti i cartelli lungo i viali che proibiscono di superare le recinzioni per il pericolo di “animali velenosi”. Tantissimi giovani nella stragrande maggioranza brasiliani e latinoamericani, giunti con vari mezzi, ma soprattutto con tanti autobus e con le barche lungo i vari fiumi che confluiscono sul Rio delle Amazzoni e che trovano alloggio nei tanti accampamenti della gioventù.

Musica e danze Catibo (tra le migliaia di varianti della musica in Brasile), si diffondono nell´aria.

É la IX edizione del World Social Forum con centomila persone e 5.680 organizzazioni che durerà fino al 1 di febbraio a Belem, nello stato brasiliano di Parà.

L´apertura di queste giornate è stata affidata infatti alle tante comunità indigene arrivate qui con il Forum Indigeno e poi ad una grandissima manifestazione che partita dai Docas (Docks, la vecchia area portuale di Belem) è confluita all´Ufra. Si è trattato della più grande manifestazione delle varie edizioni di Social Forum tenutesi in America Latina che è stata bagnata puntualmente nel pomeriggio dalla pioggia amazzonica che ogni giorno si materializza ad una cert´ora.
Il detto che gira su Belem è che ci sono solo due possibilità: "o piove tutti i giorni o piove tutto il giorno".

Nei giorni precedenti l´apertura, si sono svolti tanto per preparare l´atmosfera il Forum della Teologia, il Forum dell´Educazione, il Forum della Comunicazione, il Forum mondiale dei Giudici, e per ultimo il Fal, il Forum delle autorità locali.

I partiti in quanto tali non possono partecipare al Fsm, ma mostrano il loro intertesse e la loro presenza attraverso i tanti loro organismi di massa. Molto forte la solidarietà al popolo palestinese segnata da molti cartelli e striscioni che forse non fa dimenticare che Belem è il nome portoghese-brasiliano di Betlemme.

Anche ´stavolta in Brasile il Forum è molto seguito. Ne parlano i giornali, i media in generale, e l´aiuto del governo federale e del governo del Parà è stato fondamentale, e trovato pure l´escamotage per avere il 29 sera, non in qualità di esponenti istituzionali, i cinque presidenti Lula, Evo Morales, Fernando Lugo, Rafael Correa e Hugo Chavez.

Per la prima volta inoltre le crisi ambientali sono tra i piloni centrali della costruzione del Forum e la scelta delle sfide delle comunità indigene amazzoniche esalta una volte per tutte gli intrecci indissolubili tra questioni sociali e questioni ambientali. Ben due giornate avranno un luogo fisso intitolato "Climate justice now", rete nella quale è presente anche Legambiente come unica associazione amientalista italiana, dove confluiranno i tantissimi momenti di discussione su questi temi.

Molto più complicata la fruizione della solita marea di seminari, incontri ed assemblee, in questo luogo particolarmente bello ma anche molto caldo e non facile per gli spostamenti.

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