[30/01/2009] Comunicati

Vigni (Ecodem): «Un new deal ecologico è la principale sfida che si pone il Pd»

LIVORNO. Un new deal ecologico per rilanciare l’economia. E’ il primo appuntamento, che si terrà domani, in vista della Conferenza programmatica del Pd. Ne seguiranno altri quattro promossi dal Pd e dall’associazione Ecologisti democratici in vista appunto della conferenza programmatica del Partito Democratico che si terrà ad aprile. L’iniziativa – appuntamento dalle 10 alle 17 nella sede nazionale del Pd, in via Sant’Andrea delle Fratte numero 16 a Roma - sarà articolata in due momenti distinti. I lavori della mattinata, prevalentemente di carattere politico, saranno introdotti dalla relazione di Fabrizio Vigni, presidente Ecodem a cui seguiranno, tra gli altri, gli interventi di Edo Ronchi, presidente della Fondazione Sviluppo Sostenibile e Goffredo Bettini, coordinatore iniziativa politica Pd.

Il pomeriggio sarà poi caratterizzato dalla tavola rotonda “Recessione e crisi ecologica: le nuove frontiere dell’economia”, coordinata dal giornalista Giovanni Valentini, a cui prenderanno parte Ermete Realacci, ministro ombra Ambiente Pd ed esponenti di primo piano del mondo economico, ambientalista, imprenditoriale e sindacale tra cui Catia Bastioni (Novamont), Renzo Bellini (Cisl), Paolo Buzzetti (Ance), Parise Demasi (Confindustria), Roberto Longo (Aper), Massimo Orlandi (Kyoto Club) oltre agli economisti Marzio Galeotti e Giorgio Ruffolo. Il dibattito sarà poi concluso dall’intervento di Walter Veltroni, segretario nazionale del Partito Democratico.

«Il fatto che la preparazione della conferenza programmatica del Pd parta proprio dall’ambiente – sostiene Fabrizio Vigni, presidente degli Ecologisti democratici anche nell’intervista che ha rilasciato a greenreprt – è un fatto politicamente molto significativo. Entreremo nel cuore dei problemi per dare sostanza all’idea di un new deal ecologico che consenta di rilanciare lo sviluppo come cardine di una nuova economia e per garantire benessere e maggiore uguaglianza con meno consumo di energia e di risorse naturali.
L’assemblea del 31 gennaio deve porsi l’obiettivo di tradurre una giusta enunciazione culturale, peraltro più volte ribadita dal Pd, nell’indicazione di politiche, programmi, obiettivi precisi e coerenti».

«E’ partendo dall’ambiente – continua Fabrizio Vigni – che l’Italia può uscire dalla crisi ed investire sull’economia del futuro. Il nostro paese deve scommettere sul suo straordinario patrimonio ambientale e culturale, e soprattutto essere protagonista della nuova rivoluzione industriale legata alle tecnologie verdi, alle energie pulite e all’efficienza energetica, alla lotta contro i cambiamenti climatici. Da Obama ai principali paesi europei, in gran parte del mondo si decide di puntare su un new deal ecologico per contrastare la recessione. Solo l’Italia rischia di rimanere al palo, per colpa del governo. Per noi, per il Partito Democratico, questa è invece la principale sfida per il futuro del paese».

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