[30/01/2009] Parchi

Gli ambientalisti sulla caccia: ok a miglioramenti della normativa, gravissimo stravolgerla

LIVORNO. A chiusura della stagione venatoria 2008/09 Amici della Terra, Fare Verde, Legambiente, Lipu e Wwf, aderenti al cosiddetto "Tavolo degli Stakeholders" sulla legge 157/92, un nuovo strumento di concertazione sociale formato dalle principali sigle del mondo agricolo, ambientalista e venatorio, commentano le proposte delle modifiche alla legge, il cui iter è stato avviato nelle settimane scorse in Parlamento.

«Si chiude un´altra stagione di caccia, si intravedono all´orizzonte elezioni amministrative ed europee e invece di parlare delle cose importanti che servono al Paese ecco che in Italia riparte l´ennesimo, becero, tentativo dei soliti noti a caccia dei voti di bracconieri, indifferenti del loro mettere in gravissimo pericolo la fauna, la natura e le relazioni sociali. Il contesto per una discussione seria e proficua sulla modifica della legge 157/92 è quello individuato dal documento redatto dalle organizzazioni sociali aderenti al Tavolo degli Stakeholders e non può prescindere da un´attenta valutazione dello stato della biodiversità in Italia e dall´applicazione piena e corretta delle normative. In tal senso il Tavolo ha indicato gli aspetti chiave su cui lavorare, la definizione di una migliore governance della materia, il rafforzamento della ricerca scientifica, l´individuazione di soluzioni efficaci e sensate per la questione dei danni all´agricoltura e finalmente un serio e complessivo piano di lotta al bracconaggio, che possa debellare in modo definitivo questa grave piaga italiana».

Il gruppo degli ambientalisti che potremmo definire "bipartisan" visto che comprende associazioni di diversi orientamenti politici come Legambiente e Fare Verde, sottolinea che «Nei disegni di legge presentati in Senato leggiamo invece di proposte che si muovono in direzione diametralmente contraria, complicando i sistemi gestionali, proponendo la riduzione delle tutele per la natura, privando lo stato della potestà sulla fauna, svilendo il ruolo della ricerca e persino ipotizzando una grande opera di depenalizzazione dei reati venatori, per non parlare di alcune proposte che risultano vere e proprie istigazioni al bracconaggio e al commercio illegale di specie protette. Capiremo dalle scelte parlamentari dei prossimi giorni se si apre la strada del confronto sui reali problemi da risolvere, come vivamente ci auguriamo, o se invece sarà assecondato il tentativo di riproporre scenari impossibili, di ritorno alla caccia senza regole e a modelli culturali cancellati dalla storia e dal sentimento più diffuso, ancor prima che dalla scienza e dalle normative internazionali. Per parte nostra confermiamo la piena disponibilità a costruire nell´interesse generale del Paese – concludono le associazioni - ma ribadiamo la più totale indisponibilità a tollerare il tentativo di distruggere anni di buona legislazione, di crescita dell´educazione e della cultura ambientali in Italia».

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